BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Ruspe al lavoro a Villa Opizzoni. Da Municipio a Casa della cultura

Cominciati a Pioltello gli interventi da 7 milioni di euro nell’edificio del Seicento. Si parte dal cortile che diventerà un teatro all’aperto, ma il progetto prevede anche un museo archeologico del territorio.

Ruspe al lavoro a Villa Opizzoni. Da Municipio a Casa della cultura

Ruspe all’ex municipio di Pioltello cancellano l’ingresso che lascerà il posto a un teatro all’aperto. Villa Opizzoni, nel tempo trasformata in polo socio-sanitario, diventerà la nuova Casa della cultura. Un progetto a sei zeri per l’Amministrazione, il restyling costerà 7 milioni, 5,5 dei quali in arrivo dal Piano di ripresa e resilienza, il resto dal Comune. Entrano così nel vivo i lavori nell’antico palazzo barocco della seconda metà del Seicento di proprietà del conte Francesco Opizzoni, acquistato dalla città nel 1896, prima come come propria sede, poi degli uffici Asl.

Il cantiere è stato avviato da qualche settimana, la facciata e l’ala storica sono coperte dai ponteggi e durante l’estate partiranno anche gli interventi sulla parte costruita negli anni Ottanta. Entro due anni, settembre 2026, la prestigiosa dimora sarà interamente restituita alla comunità, "secondo i tempi previsti dal Piano di rinascita e resilienza", dice Saimon Gaiotto, vicesindaco con delega ai Lavori pubblici. In questi 24 mesi sarà rifatto tutto, nascerà il teatro che ospiterà eventi, spettacoli e concerti, mentre una grande sala polifunzionale sarà lo spazio ideale per mostre e convegni. In arrivo anche un polo museale a vocazione archeologica. Traslocheranno qui il Civico istituto musicale Giacomo Puccini con tanto di sale prova, l’Università delle tre età e alcune associazioni, tra le quali la pro loco. E in giardino si potranno organizzare matrimoni e cerimonie. Il palazzo che cadeva a pezzi diventerà il centro della vita e del no-profit di casa.

La Villa è una delle grandi opere in itinere in città "un investimento importante sulla cultura", annunciato un anno fa dai putti, i sette affreschi prelevati dall’edificio e in mostra in Municipio. Un tempo adornavano il salone centrale del palazzo. Il restyling nasce da una partnership fra un pool di tecnici comunali e una squadra di professionisti, che hanno pensato di accogliere fra queste mura anche le vestigia romane ritrovate per caso negli anni durante operazioni di scavo: una necropoli e la Signora di Pioltello, una matrona di 1800 anni fa. Tesori che saranno presto a disposizione degli appassionati.

"Abbiamo un grande patrimonio pubblico, stabili che nel corso degli anni, anche per mancanza di risorse, non sono più stati utilizzati, o non appieno. Abbiamo riavviato la macchina e in questo momento - conclude Gaiotto - nessuna delle nostre proprietà è ferma".