
Olgettine
Milano, 13 aprile 2015 - Le elergizioni di denaro da Silvio Berlusconi ad alcune delle ragazze da lui ospitate ad Arcore e indagate nel capitolo "Ruby ter" “non appaiono, allo stato, altrimenti giustificate se non quale prezzo dei reati in contestazione, posto che l’affermazione difensiva circa lo svolgimento di regolare attivita’ di lavoro e’ affermazione rimasta sprovvista di riscontro alcuno”. Lo scrivono i giudici del Tribunale del Riesame di Milano respingendo l’istanza di dissequestro presentata dai legali di una delle giovani accusate di corruzione in atti giudiziari perche’ avrebbero testimoniato il falso nel processo a carico di Silvio Berlusconi, concluso con la sua assoluzione in via definitiva dai reati di concussione e preostituzione minorile.
I magistrati del Riesame, dopo avere specificato che “in sede di impugnazione di provvedimenti impositivi di misure cautelari reali il giudice del Riesame non estende la propria valutazione alla verifica dell’effettiva sussistenza dei reati dovendo la sua cognizione limitarsi alla verifica della congruita’ degli elementi rappresentati”, evidenziano tra gli elementi che li spingono a confermare il sequestro ci sono “i verbali di testimoniaza resi dalle ricorrenti in entrambi i procedimenti trasmessi alla Procura (Ruby e Ruby bis), “gli elementi emersi dalle intercettazioni telefoniche relative ai citati procedimenti” e “gli accertamenti gia’ svolti e riversati in atti in ordine al periodico versamento di denaro e di dazioni di altre utilita’”.
(Agi)