REDAZIONE MILANO

Rubavano furgoni e automobili e rivendevano i pezzi smontati

"Domani stesso sti’ furgoni se ne devono andare, prima che ci chiudono la Lombardia. Informati se è vero che il 15 chiudono, se è vero o una bugia, perché cosa ce li teniamo qui a fare, sono quattro bambini (furgoni, ndr), che tengono... vogliono il biberon". Su commissione o d’iniziativa. Rubavano, smontavano e rivendevano auto e furgoni sul mercato nero. Con un capannone per lo stoccaggio a Settimo Milanese e uno in provincia di Brindisi.

Quattro pregiudicati veri e propri “meccanici” ieri mattina sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Corsico, in collaborazione con i colleghi di San Vito dei Normanni (Brindisi), per furto aggravato in concorso e riciclaggio di furgoni e autovetture nell’ambito di un’indagine su una serie di colpi commessi in tutta la provincia di Milano. In manette sono finiti Rocco Bevilacqua, 41 anni di Settimo Milanese, il capo dell’organizzazione e titolare dell’officina che veniva utilizzata come base per le operazioni di smontaggio dei mezzi; Gianni Dagnese, 45 anni di Milano, Salvatore Errico, 30 anni e Leonardo Urso, 27 anni, entrambi residenti a Latiano in provincia di Brindisi. Era Rocco che dirigeva e coordinata l’attività illegale, istruiva i collaboratori sui segni convenzionali e sull’uso delle centraline. I compensi andavano dai 100 ai 300 euro per ogni mezzo rubato.

L’inchiesta ha consentito di ricostruire ruoli e modus operandi del sodalizio criminale. Era Rocco che intercettava il mezzo da rubare, "dovrebbe essere un 180, è messo male però cammina". I suoi collaboratori poi entravano in azione, verificavano la presenza di sistemi satellitari, rimuovevano gli elementi identificativi, poi furgoni e auto venivano smontati. Tre dei quattro sono in carcere, mentre per il quarto è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di Latiano.

Roberta Rampini