La fase "iniziale sperimentale" della riapertura alle visite dei familiari agli anziani ospiti del Pio Albergo Trivulzio, partita una settimana fa, "ha dato esiti e riscontri positivi". Lo scrive l’istituto in un recente bollettino riportato sul proprio sito per informare i parenti: la scorsa settimana, si legge, "sono state effettuate 25 visite al Pat e sei in Principessa Jolanda". Le visite avvengono con ingressi scaglionati e con una serie di regole, tra cui la previsione di incontri all’aperto e con dispositivi di protezione. Il primo luglio partiranno anche le prime visite all’Istituto Frisia di Merate, che fa parte del Trivulzio, "con le stesse modalità e criteri individuati per le sedi milanesi".
Intanto, i rappresentanti delle associazioni di parenti di ospiti di circa 30 Rsa aderenti a Felicita, associazione nata dal Comitato verità e giustizia della Baggina, hanno sollevato ancora una volta il tema della mancata o inadeguata apertura dei colloqui e chiesto un incontro al Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Mauro Palma. L’obiettivo: chiedere "l’istituzione di forme di controllo nazionale, la cui applicazione sia affidata nelle singole strutture anche ai rappresentanti dei parenti, affinché sia esercitato ovunque il diritto alle visite".