
Rozzano, duemila persone al giorno in coda per un pacco di pasta
Percorrono anche dieci o quindici chilometri a piedi o con i mezzi pubblici per raggiungere viale Lombardia dove ha sede Area 51, l’associazione di volontariato dove lavorano ex detenuti e giovani in cerca di riscatto sociale. Arrivano a Rozzano per ritirare un pacco di derrate alimentari. Sono giostrai, rom dei campi sparsi nell’hinterland sud, disperati che vivono in alcove di fortuna come quelle che spesso si intravedono nascoste dalla vegetazioni nei campi di periferia. Sono tutti “invisibili“, o quasi. Gente che non ha contribuiti, bonus, e spesso nemmeno un documento d’identità. Ma per loro dai ragazzi di Gennaro Speria c’è sempre qualcosa da mangiare. In coda fra le oltre duemila persone che quotidianamente si presentano in viale Lombardia non ci sono solo loro. Ma anche gente che vive in una casa popolare, famiglie monoreddito con più figli, che fino a prima del coronavirus sopravvivevano e ora sono al collasso. E ci sono piccoli imprenditori e artigiani. "Non abbiamo mai smesso di distribuire le pacchi alimentari - spiega Genny Speria - ma da venti giorni a questa parte sono tornati a salire i numeri delle vittime economiche della pandemia. Ormai siamo sopra duemila persone al giorno. Spesso vengono titolari di aziende chiuse a prendere 4 o 5 pacchi per i proprio dipendenti rimasti senza stipendi".
Mas.Sag.