
Adriano Grassi, trovato morto nel fiume Oglio tra Rogno e Costa Volpino
di Roberta Rampini
BOLLATE
Sgomento e dolore a Bollate per la morte di Adriano Grassi, pensionato di 70 anni. Dopo ore di ricerche il suo corpo è stato ritrovato nei pressi del fiume Oglio, all’altezza di una cava tra Rogno e Costa Volpino in provincia di Bergamo. Il pensionato che viveva in via Giusti, nel centro città, trascorreva sui monti del lago d’Iseo molti mesi all’anno. Era scomparso mercoledì 11 giugno dopo essere uscito all’alba dalla casa di villeggiatura a Fonteno, per andare a pescare. Qui era molto conosciuto come appassionato pescatore e quando mercoledì sera si è diffusa la notizia della sua scomparsa molti volontari e cittadini hanno partecipato alle operazioni di ricerca. In città invece si è appreso solo ieri in tarda mattinata della tragedia. Secondo quanto ricostruito il bollatese mercoledì mattina all’alba era partito da solo con la sua auto, come faceva spesso, per andare a pescare. La moglie non ricevendo più sue notizie nel tardo pomeriggio ha iniziato a cercarlo con un’amica. Poi ha contattato il 112 e nel tardo pomeriggio sono scattate le ricerche. L’uomo aveva alcuni punti dove amava andare, come il lago d’Endine, il fiume Oglio prima del Ponte Barcotto e il Laghetto di Rogno, un bacino artificiale in questi giorni molto frequentato. Gli inquirenti si sono recati proprio qui ma secondo le testimonianze dei gestori, nessuno lo avrebbe visto. Sono state le telecamere di sorveglianza posizionate nelle vicinanze di Fonteno a fornire una pista utile ai carabinieri: hanno immortalato la Opel Crossland del pensionato andare da Piangaiano verso Lovere. I vigili del fuoco volontari si sono diretti verso Rogno dove, nei pressi della zona sportiva comunale, è stata ritrovata l’auto con all’interno una borsa contenente dei pesci pescati probabilmente in mattina. In serata sono stati inviati i rinforzi, vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Brescia e del distaccamento di Darfo Boario Terme, quelli del Comando di Bergamo e i volontari di Lovere.
Sono arrivati anche i sommozzatori dei vigili del Fuoco e l’elicottero Drago da Milano. Mentre i tecnici della delegazione Orobica del soccorso alpino e Speleologico Lombardo hanno battuto palmo a palmo i boschi della zona. Ieri mattina intorno alle nove il tragico epilogo. Ancora non è chiaro se l’uomo sia caduto in acqua a causa di un malore o se sia scivolato. Il 70enne indossava stivali alti di gomma, quelle specifici della pesca, probabilmente quando è finito in acqua, si sono riempiti, rendendogli impossibile alzarsi e facendolo trasportare dalla corrente.