MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Rozzano: il percorso dell’assassino di Manuel. In 14 minuti da ragazzo difficile a killer

Viaggio al termine della notte del comune dell’hinterland milanese: spariti (per ora) gli spacciatori, s’incontrano solo forze dell’ordine e qualche sparuta vettura

Rozzano: il percorso dell’assassino di Manuel. In 14 minuti da ragazzo difficile a killer

Rozzano, 17 ottobre 2024 – La lunga notte di Rozzano. Tre giorni dopo il delitto, abbiamo ripercorso il tragitto che ha compiuto l’assassino dalla sua abitazione fino al luogo dove è stato ucciso Manuel. Per un paio di cuffiette da 15 euro.

Una città spettrale, senza un’anima viva in giro. Solo un paio di ragazzi extracomunitari e i lampeggianti dei carabinieri in lontananza.

Viale Lombardia, percorso da Daniele Rezza poco prima dell'omicidio
Rozzano, deserta nelle ore notturne. Nella foto viale Lombardia, percorsa da Daniele Rezza poco prima dell'omicidio Per Pincioni - Cangemi Foto MDF

Coprifuoco silenzioso

Già a mezzanotte, nella città con il quartiere di case popolari più grande d’Europa, sembrava fosse scattato un silenzioso e mai dichiarato coprifuoco. Nessuna traccia neppure dei ragazzini, gli scugnizzi del Nord, quelli che sgasano dalla mattina alla sera con gli scooter, quelli immortalati dall’inno della gioventù bruciata, “Rozzi“, del rapper Paki che da queste parti è un simbolo.

Nel nostro viaggio al termine della notte di Rozzano, siamo partiti dalla casa di Daniele, l’assassino di Manuel, un ragazzo come tanti da queste parti, che in un silenzio lontano anni luce dalle urla, dalla musica trap a palla e dallo “sgasare“ degli scooter, si è rimboccato le maniche per reagire alle intemperie della vita.

Malintenzionati spariti

Lo abbiamo fatto poco dopo le due della scorsa notte. Abbiamo cercato di seguire, passo dopo passo, la strada che da via Trento arriva fino a viale Romagna, per cercare di sentire il cuore pulsante di Rozzano.

Ma il battito di questa notte è lento, merito della costante e massiccia presenza delle forze dell’ordine di questi giorni, accorse dopo il delitto, che ha scoraggiato qualsiasi tipo di attività criminosa. I pusher sono spariti, stanno rintanati in attesa che passi la nottata, in tutti i sensi. Torneranno, ma non è questo il tempo.

Da via Trento abbiamo svoltato in viale Lombardia e ci siamo trovati all’altezza del cinema teatro Eduardo: proprio qui le telecamere hanno inquadrato per la prima volta l’assassino, Daniele Rezza, appena uscito di casa. Lui camminava a passo regolare, un passo deciso, il coltello pronto all’uso.

Noi abbiamo preso la sua stessa strada, fino alla rotatoria con via Mimose, principale crocevia di Rozzano e del quartiere popolare. Anche qui, non c’è anima viva. In lontananza un’auto procede regolare, come guardinga, poi sparisce nel dedalo di vie del quartiere Aler. Non ci sono nemmeno i capannelli di ragazzi extracomunitari che tirano tardi, tra birre a fiumi e musica ad alto volume.

Pioggia e desolazione

Fa freddo e pioviggina, stare per strada fa un po’ più paura, oggi più di ieri, dopo quel che è successo. In giro ci va solo chi è proprio obbligato, come Manuel che tornava dal lavoro quella maledetta notte.

Arrivati all’incrocio fra via Don Longhi e viale Romagna, ancora e solo desolazione. A destra, subito dopo la chiesa, i porticati delle attività commerciali. Uno squallore unico, un insulto quotidiano - anche di giorno - alla dignità dei rozzanesi. Porticati dove spesso chi spaccia droga gironzola, in attesa di clienti. Il loro infallibile intuito non li tradirà, quando i riflettori saranno spenti e torneranno gli affari.

Prima o poi, pure loro dovranno sparire da qui, perché il centro cittadino di Rozzano sarà completamente rifatto: i lavori sono già partiti. Tornando indietro abbiamo imboccato viale Romagna e attraversato la strada, nel punto dove ha attraversato l’assassino, poco prima di incontrare la sua vittima, appena scesa dal tram.

Effetto solitudine

E forse è brutto da dire, ma se ci fossero stati spacciatori, quelli che spesso bivaccano in zona, probabilmente il killer avrebbe cambiato strada. Un tragitto di 900 metri che abbiamo percorso in 14 minuti. Questo è il tempo che ha separato il Daniele ragazzo difficile con qualche precedente penale in spietato killer.

Tornando indietro incontriamo due ragazze, extracomunitarie, le chiamiamo per tentare un’intervista ma accelerano e spariscono dietro un’auto. Rozzano durante la notte fa paura? Sì, fa paura. Come qualunque città si percorra di notte a piedi, in solitudine.