NICOLA PALMA
Cronaca

Blitz da Rogoredo a via Orwell: così la polizia riconquista territorio contro i supermarket dell’eroina

Lo smantellamento del supermarket della "nera" ha moltiplicato i mini avamposti degli spacciatori Altra stretta negli ultimi mesi: movimenti monitorati con le microcamere e irruzioni vicino ai binari

Milano - Prima la frequentatissima piazza di smercio di via Sant’Arialdo, per anni e anni avamposto incontrastato dei pusher e meta quotidiana per migliaia di tossicodipendenti da tutto il Nord Italia, con numeri di clienti e dosi vendute da vero e proprio 'supermarket dell’eroina’ a cielo aperto.

Poi lo sterrato di via Orwell, sotto i piloni che sorreggono le corsie della tangenziale e degli svincoli autostradali, con il pericolosissimo sconfinamento sui binari dell’Alta velocità in caso di visite indesiderate. E ancora, il piccolo boschetto verso Chiaravalle e via via le zone più impervie e difficilmente raggiungibili che corrono lungo la massicciata della ferrovia fino a San Donato e San Giuliano, con rischi mortali per venditori e acquirenti. Nella continua ed estenuante battaglia di posizione tra guardie e ladri, rilanciata con decisione nell’autunno 2018 dall’allora neo prefetto Renato Saccone, le prime hanno progressivamente mangiato metri quadrati e soldi ai secondi (che poi non sono ladri ma spacciatori), riconquistando passo dopo passo pezzi interi di territorio e restituendoli progressivamente alla città; e le immagini girate dagli elicotteri della polizia, in vari momenti di questo eterno fronteggiarsi, sono lì a testimoniarlo in maniera efficace.

Basta vedere cos’era e cos’è diventato il parco Cassinis, a due passi dalla stazione di Rogoredo, che dalla fine del 2019 è tornato a essere un posto per biker e podisti, lungo sentieri in saliscendi che una volta erano trappole piene di siringhe. Una metamorfosi che non ha di certo eliminato il problema, ma che semmai l’ha spostato più a sud. Da quel momento, è iniziato un lavoro forse più complesso dal punto di vista investigativo-logistico, se così possiamo dire: i luoghi da monitorare si sono parcellizzati e moltiplicati, dopo lo smantellamento definitivo del discount della "nera". Un lavoro quotidiano e sfiancante molto simile a una maratona. Una maratona non ancora terminata. L’ultimo miglio in ordine cronologico è stato percorso negli ultimi mesi, con una serie di operazioni pianificate dal questore Giuseppe Petronzi e coordinati dagli agenti della Squadra mobile del dirigente Marco Calì e del commissariato Mecenate, con l’ausilio dei colleghi di Polfer e Scientifica. Irruzioni in forze precedute da un lavoro di analisi portato avanti con le foto-trappole: microcamere con un rivestimento dello stesso colore di tronchi e rami, per studiare minuto per minuto i movimenti di pusher e vedette.

Due gli obiettivi dichiarati di questo tipo di attività d’indagine. Il primo: arrivare preparati al momento dell’azione, chiudendo tutte le potenziali vie di fuga e riducendo al minimo il pericolo di investimento sulle rotaie. Il secondo: individuare i rifugi naturali garantiti dalla vegetazione ed eliminarli per lasciare scoperti i criminali. Forti di queste conoscenze, venerdì sera i segugi dell’Antispaccio, guidati dal funzionario Michele Scarola, si sono accodati a due disperati in fila per un "punto" con gli spiccioli in mano e hanno notato un nordafricano con la droga in mano e un italiano che pesava le dosi su un bilancino di precisione. Quando i "pali" si sono accorti delle facce nuove, hanno subito messo una mano dietro la schiena, nel gesto di chi sta per estrarre qualcosa dalla cintola dei pantaloni.

A quel punto, gli investigatori in borghese hanno mostrato il tesserino, innescando la prevedibile fuga in quattro direzioni diverse. Loro si sono concentrati sul trentaquattrenne marocchino con la "roba", di cui ha cercato di disfarsi buttandola dietro un casotto, e l’hanno fermato e ammanettato prima che potesse scavalcare la recinzione e sparire nel nulla. Sotto sequestro 1,2 chili di eroina, due di sostanza da taglio e 155 euro in contanti. Fino al prossimo blitz.