NICOLA PALMA; MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Rogo e rivolta al Beccaria. Il materasso in fiamme i danni e i sanitari aggrediti. Trasferiti 12 maggiorenni

L’allarme all’1.30 in due celle del secondo piano, il fumo nei corridoi e l’evacuazione di 67 reclusi. Poi i vandalismi e gli insulti agli operatori del 118: l’intervento del Reparto mobile riporta la calma.

Rogo e rivolta al Beccaria. Il materasso in fiamme i danni e i sanitari aggrediti. Trasferiti 12 maggiorenni

Rogo e rivolta al Beccaria. Il materasso in fiamme i danni e i sanitari aggrediti. Trasferiti 12 maggiorenni

di Nicola Palma e Marianna Vazzana

MILANO

Un materasso bruciato. La scintilla che fa esplodere la rivolta in un amen. Insulti e minacce ai sanitari. Danni a vetri e porte. L’intervento del Reparto mobile per mettere fine a quattro ore ad altissima tensione. È la cronaca dell’ennesima notte complicata al carcere minorile Beccaria, già nell’occhio del ciclone per l’inchiesta della Procura su un presunto "sistema" di maltrattamenti e torture che due settimane fa ha portato all’arresto di tredici agenti della polizia penitenziaria e alla sospensione dal servizio per altri otto. Per fortuna, nessuno è rimasto ferito: l’unico a finire in ospedale è stato un diciassettenne egiziano, ricoverato al San Carlo per crisi convulsive.

La ricostruzione dell’episodio ci porta all’1.30 di ieri, al secondo piano dell’edificio di via Calchi Taeggi. Lì uno dei giovanissimi reclusi appicca il fuoco, incendiando un materasso: l’epicentro delle fiamme verrà collocato in due celle in particolare. In pochi secondi, il fumo sprigionato invade l’intera ala, rendendo necessaria l’evacuazione di 67 detenuti e il collocamento provvisorio in una zona comune. È in quel momento che scoppia il caos: sono in 13 quelli più esagitati, secondo le prime ricostruzioni, che approfittano del trambusto per spaccare i vetri delle porte di chiusura dei corridoi. Inizialmente, denunceranno i sindacati, sono solo in quattro a fronteggiare i più aggressivi, aiutati in seguito da altri colleghi richiamati in servizio. Alcune guardie penitenziarie impugnano gli estintori e circoscrivono il rogo prima dell’arrivo di quattro squadre dei vigili del fuoco, che completano le operazioni di spegnimento e controllano che non ci siano altri focolai. Nel frattempo, l’allarme è già arrivato anche alla centrale operativa della Questura, che invia al Beccaria alcuni equipaggi delle Volanti. La situazione è tesissima: qualcuno, raccontano dall’interno del carcere, cerca addirittura di scappare, provando a mettere in scena il bis della maxi evasione del Natale 2022. Non succede. Il direttore del carcere e gli agenti chiedono l’ausilio del Reparto mobile, che entra al Beccaria con l’equipaggiamento antisommossa: non c’è bisogno di un intervento energico, basta la presenza dei poliziotti con caschi e scudi a convincere i tredici a rientrare nei ranghi.

Restano gli strascichi della rivolta: dagli arredamenti danneggiati alle celle inagibili, fino agli interrogativi ancora senza risposta sulla gestione di un luogo di detenzione che somiglia sempre più a una polveriera pronta a esplodere. Nelle prossime ore, dodici reclusi maggiorenni dovrebbero essere trasferiti in carceri per adulti. E i rappresentanti dei lavoratori individuano proprio nella loro presenza una delle cause principali dei problemi cronici: "Da anni, specie da quando la politica ha deciso che anche i maggiorenni fino a 25 anni possono essere ristretti nelle carceri minorili, abbiamo chiesto inutilmente ai vertici del Dipartimento della giustizia minorile e di comunità che le politiche di gestione e di trattamento siano adeguate al cambiamento della popolazione detenuta minorile, che è sempre maggiormente caratterizzata da profili criminali di rilievo già dai 15-16 anni di età e contestualmente da adulti fino a 25 anni che continuano ad essere ristretti", spiega il segretario generale del Sappe Donato Capece.

Delle responsabilità degli under 18 si occuperà la Procura per i minorenni, mentre quella ordinaria ha delegato a indagare gli agenti della Squadra mobile, coordinati dal pm Giulia Floris e in stretto contatto con i magistrati che si sono occupati degli accertamenti investigativi sui presunti abusi della penitenziaria. Oggi sarà una giornata importante su quel fronte. Il Tribunale del Riesame discuterà le istanze di scarcerazione presentate dalle difese di due agenti arrestati. Nelle stesse ore, il pm Rosaria Stagnaro, titolare del fascicolo assieme alla collega Cecilia Vassena e all’aggiunto Letizia Mannella, sentirà tre dei dieci ragazzi che si ritiene siano stati vittime di ulteriori episodi di violenza rispetto a quelli contestati nei provvedimenti cautelari eseguiti il 22 aprile.

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