SIMONA BALLATORE
Cronaca

Hiroshi Ishiguro, il guru dei robot umanoidi: lezioni di futuro all’Università Cattolica

È il massimo esperto al mondo (e creatore) di umanoidi. Tra le invenzioni la copia di se stesso: “Ormai gesticola meglio di me”

Hiroshi Ishiguro col proprio avatar

Hiroshi Ishiguro col proprio avatar

Milano, 10 ottobre 2023 – “Entro il 2050 avremo una società libera dai limiti che impongono il corpo, il tempo e lo spazio. L’obiettivo è quello di sviluppare una società simbiotica, dove umani e robot vivano insieme. Così avremo modo di ridurre le diversità e potremo capirci meglio”.

Hiroshi Ishiguro, il massimo esperto al mondo di robot umanoidi, professore al dipartimento di macchine adattive dell’Università di Osaka, ha svelato all’Università Cattolica di Milano la sua visione di futuro, rispondendo alle domande sottoposte dalle dodici facoltà dell’ateneo, da Agraria a Medicina, da Psicologia a Legge.

Il guru della robotica comincia presentando il suo avatar, la sua ultima copia: “È la mia sesta generazione, sa gesticolare ed esprimersi meglio di me", mostra in video. "Il corpo può essere un limite, ma con l’avanzare della tecnologia possiamo superarlo", ribadisce. Guarda anche oltre, Ishiguro: “Che tipo di società avremo tra diverse decine di migliaia d’anni? Ci sarà una vita intelligente inorganica di un qualche tipo, non immortale, ma le vite saranno più lunghe accettando tecnologie molto avanzate”. E se già adesso “utilizziamo su base quotidiana per il 90% macchine e per il 10% il corpo”, in futuro “sostituiremo il nostro corpo con la tecnologia”.

“Virtualizzare il mondo reale”: è la prospettiva secondo Ishiguro, che non nasconde “questioni etiche e di sicurezza da affrontare”. Che sono al centro delle domande dei presidi di facoltà dell’università Cattolica, a partire dal dipartimento di Economia. “I robot umanoidi potrebbero essere anche role model per gli esseri umani", alza l’asticella lo scienziato: “In Giappone, dove la convivenza tra uomini e robot è già realtà, a volte le persone hanno più fiducia nei robot che negli umani. Un robot istruito lascia il suo posto a un anziano mentre l’uomo difficilmente lo farà”.

Immagina un possibile scenario con “umani e robot che lavorano insieme nelle fabbriche” e androidi “intermediari nel rapporto tra medico paziente”. Agli studenti e ai prof del dipartimento di Scienze dell’educazione e della formazione non nasconde una possibile “sostituzione degli insegnanti da parte dell’intelligenza artificiale”: “Potrebbe stimolare la capacità degli studenti di porre domande anziché memorizzare, non li renderebbe più pigri".

“Il professor Ishiguro ci ha dato uno squarcio interessante, stimolante e anche, per qualche aspetto, inquietante – commenta il rettore dell’università Cattolica, Franco Anelli –, come tutte le incertezze di fronte agli sviluppi vertiginosi dell’intelligenza artificiale e della creazione di robot umanoidi”. Ma su questi temi “le università non possono attendere che le cose avvengano, devono confrontarsi, studiare i fenomeni, capirli”. Secondo il rettore la figura dell’insegnante non è però in pericolo, non verrà sostituita di default: “I processi automatizzati possono essere utili”, ma inseriti in “un’attività didattica svolta guardando le persone negli occhi: così si capiscono bisogni, si cercano di intuire le capacità e i talenti da sviluppare e le debolezze da confortare”.

Ultimo capitolo: scienze politiche. L’intelligenza artificiale potrebbe fare meglio di noi? "Può dare buoni giudizi sul controllo delle armi nucleari, per esempio, o sul cambiamento climatico – la sentenza di Ishiguro –, ma non c’è una risposta a questa domanda, perché ogni società ha i suoi criteri, che cambiano in base al tempo e allo spazio. L’intelligenza artificiale farà parte del puzzle, ma non deciderà tutto da sola".