MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

San Siro, nel mirino la valutazione. Conflitto di interesse dei due docenti?. Il Comune scrive a Bocconi e Poli

Morri e Oppo hanno incarichi nell’Agenzia delle Entrate di cui hanno confermato la stima di 197 milioni “Report“ e “Sì Meazza“ all’attacco. Nella nomina della Giunta gli atenei negavano "incompatibilità".

Lo stadio “Giuseppe Meazza“ in San Siro visto dall’alto

Lo stadio “Giuseppe Meazza“ in San Siro visto dall’alto

Incompatibilità o conflitto di interesse sulla valutazione economica dello stadio di San Siro e dell’area limitrofa? La nomina dei docenti Alessandra Oppio del Politecnico e Giacomo Morri della Bocconi per analizzare la stima di 197 milioni di euro (73 milioni per il Meazza e 124 per il terreno) fornita lo scorso novembre dall’Agenzia delle Entrate e confermata una settimana fa dai due professori ha sollevato un polverone politico-giornalistico.

Un’inchiesta di “Report“ su Rai Tre e il Comitato Sì Meazza, infatti, sostengono che Oppio sia componente della commissione censuaria centrale dell’Agenzia delle Entrate dal 2017 e che Morri faccia parte del Comitato scientifico dell’Agenzia delle Entrate. Insomma, la loro scelta come valutatori dell’operato dell’AdE sarebbe quantomeno inopportuna. Nella determina comunale del 19 giugno che conferiva l’incarico ai due docenti, peraltro, si legge a chiare lettere che "il Politecnico, l’Università Bocconi e i responsabili delle attività di consulenza dagli stessi designati hanno sottoscritto una dichiarazione, ai sensi dell’articolo 76 del Dpr 28 dicembre 2000 n. 445, attestante l’inesistenza di cause di incompatibilità e di conflitto di interesse". Parole che, alla luce di quanto emerso dopo l’inchiesta giornalistica e la nota di Sì Meazza, sembrerebbero in contraddizione con gli incarichi di Oppio e Morri nell’Agenzia delle Entrate. Ma meglio usare il condizionale, perché le incompatibilità e i conflitti di interesse vanno dimostrati leggi alla mano. Il Comune, in ogni caso, ha scritto a Politecnico e Bocconi per chiedere "chiarimenti" sugli incarichi esterni di Oppio e Mori.

La prima risposta dei due atenei ha tranquillizzato Palazzo Marino: né incompatibilità né conflitto di interesse per i due professori. Legittima, dunque, la loro valutazione della stima dell’Agenzia delle Entrate.