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Ritorno in campo: "Io, in pensione a qui mi diverto"

Lo storico preside Squillace ingaggiato al Caravaggio. Caccia ai sostituti: "Paga bassa, lo si fa per i ragazzi".

Ritorno in campo: "Io, in pensione a qui mi diverto"

Riparte la caccia ai commissari della maturità, chiamati a sostituire gli assenti last minute. Una corsa contro il tempo per gli uffici scolastici provinciali, che si concentra soprattutto nei giorni che precedono gli scritti: 85 sono già stati sostituiti a Pavia, una quarantina a Brescia e anche a Milano arrivano in soccorso i presidi in pensione da non più di tre anni. Tra loro c’è anche Domenico Squillace, storico preside del liceo scientifico Volta, che ha salutato a settembre anche se ha continuato in questi mesi a dare una mano al mondo della scuola, occupandosi di orientamento e anche di supporto psicologico agli studenti. Durante i suoi primi esami di Stato da “pensionato“ si dividerà tra il liceo Caravaggio e il Giovanni XXIII, istituto paritario in zona Crocetta.

Professore, anche quest’anno c’è il problema delle sostituzioni: perché ha deciso di farsi avanti?

"Mi fa particolarmente piacere esserci anche quest’anno. Mi diverto ancora e c’è questa possibilità per i primi tre anni dal pensionamento. Mi son detto: perché no? Anche perché ogni anno c’è sempre il problema dei sostituti da trovare...".

Perché tutte queste defezioni?

"Perché è un lavoraccio e ci pagano poco. Uno lo fa per buona volontà, non tanto per altro".

Ha ancora senso l’esame di Stato secondo lei?

"Io sono tra i suoi sostenitori: è ancora una prova, un rito di passaggio. Poi, certo, ciascuno vorrebbe cambiarlo e ha una sua ricetta perfetta...".

E qual è la sua?

"Secondo me è il colloquio a non funzionare benissimo: andrebbe rivisto. Perché rivalutare su materie che si sono già valutate? Meglio partire da un approfondimento veramente personale, fatto davvero bene".

Si ricorda la sua maturità?

"Nel ’75 credo. Faceva un caldo dell’accidenti. Ero al liceo Filolao di Crotone. Allora si portavano due materie agli scritti e due all’orale".

E come andò?

"Presi 42, ma c’erano i sessantesimi. Ero bravissimo nei temi di italiano, in matematica un po’ un disastro...".

E i prof erano più severi e coi braccini corti...

"Certo, si dice sempre così (sorride, ndr)".

Qual era la colonna sonora della sua maturità?

"De Gregori. E il rock progressivo del Perigeo. Che anni!".

Simona Ballatore