ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Rita Trevisan svanita nel nulla da dieci giorni: "Temo il peggio per mia madre"

Il figlio: "È una persona socievole, potrebbe aver accettato un passaggio da uno sconosciuto"

Rita Trevisan

Rita Trevisan

Baranzate (Milano) – «Cosa è successo in via Repubblica? Mia madre non ha mai preso un pullman e non ci sono evidenze che confermano che possa averlo fatto quella domenica. Nessun testimone, nessuna telecamera che l’abbia inquadrata neppure nella zona di Roserio, dove c’è il capolinea. La mia paura è che essendo una donna molto socievole, buona, che dà fiducia a tutti, abbia accettato il passaggio in auto di qualche malintenzionato e chissà dove è finita". Teme il peggio, Roberto Zara, uno dei figli di Rita Trevisan, la donna di 86 anni scomparsa da casa lo scorso 4 febbraio.

Mentre procedono le indagini da parte dei carabinieri della compagnia di Rho, cresce la preoccupazione da parte dei familiari. Dieci giorni sono tanti. Le ricerche non hanno portato a nulla. O meglio, il fiuto dei cani molecolari e le immagini delle telecamere hanno consentito agli inquirenti di ricostruire il percorso fatto da Rita, dalle 15.20 di domenica 4 febbraio, quando è uscita dalla sua abitazione di Baranzate, alle 17 circa. Le tracce si fermano a Bollate, in via Repubblica all’altezza del civico 61, dove c’è una fermata del pullman. Poi il vuoto.

Rita sarebbe uscita per andare a trovare una parente, ma ha parlato con lei solo pochi minuti, al citofono, perché non stava bene. Poi ha percorso circa 150 metri ed è arrivata in via Repubblica. Ma qui nessuno l’avrebbe vista salire sul pullman, per questo il figlio Roberto sospetta che, forse stanca o convinta con qualche scusa, sia salita sulla macchina di un estraneo. Nei giorni scorsi carabinieri, vigili del fuoco e protezione civile, anche con elicottero e droni, hanno passato al setaccio tutta la zona, soprattutto quella boschiva tra Ospiate e Baranzate. Le ricerche non si sono interrotte neppure di notte. Ma di Rita nessuna traccia.

«Lunedì 5 febbraio quando ci siamo resi conto che era scomparsa, subito dopo la denuncia ai carabinieri anche noi, insieme ad amici e conoscenti, abbiamo controllato ovunque, nei campi, nei canali, pensando a un malore o che forse si fosse persa – continua il figlio –. I carabinieri hanno contattato ospedali, obitori, mense della Caritas, ma nessuno ha visto mia madre. Ora penso al peggio, purtroppo, è sgradevole dire questa cosa, ma ci sono migliaia di persone sparite che non sono più state ritrovate". I parenti rinnovano il loro appello e chiedono a tutti la massima collaborazione, segnalando alle forze dell’ordine qualsiasi dettaglio o indizio che possa essere rivelarsi utile per ritrovare Rita.