Test Medicina 2019: a Milano il punteggio più alto, a Pavia media migliore per ateneo

Il Miur ha pubblicato i primi risultati anonimi dei test d'ingresso per le facoltà di Medicina e Odontoiatria dello scorso 4 settembre

Test d'ingresso di Medicina (La Presse)

Test d'ingresso di Medicina (La Presse)

Milano, 17 settembre 2019 - Sono arrivati i primi attesi verdetti. Il Miur ha pubblicato i primi risultati anonimi dei test d'ingresso per le facoltà di Medicina e Odontoiatria dello scorso 4 settembre: a Milano si è avuto il punteggio più alto, ma la media migliore per ateneo è stata a Pavia. Nel complesso sono state più di 60 mila le aspiranti matricole che si sono cimentate con la prova di accessi. Grazie a questi primi punteggi, ricorda Skuola.net, i futuri camici bianchi - che hanno conservato il codice identificativo ricevuto il giorno della prova - potranno vedere il proprio risultato e iniziare a calcolare le proprie probabilità di riuscire ad ottenere uno degli 11.568 posti (più altri 1.133 per Odontoiatria), su scala nazionale, messi a disposizione dal Miur quest'anno.

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Secondo quanto riferito dal Miur, il numero di candidati che hanno effettivamente svolto il test è stato di 60.776; quasi 8mila in meno rispetto alle domande pervenute al momento dell'iscrizione (68.694). A risultare idoneo circa il 70% di loro, quelli cioè che hanno raggiunto i 20 punti minimi necessari per essere inseriti in graduatoria. Il punteggio medio nazionale registrato tra gli idonei, invece, è stato di 35,23 punti; mentre il punteggio medio più alto a livello di ateneo è quello dell'università di Pavia: 39,12 punti.  La percentuale di idonei più alta, però, è stata ad appannaggio delle aspiranti matricole che hanno tentato il quiz a Udine (83,5%). Il punteggio in assoluto più alto è stato conseguito presso l'Università Statale di Milano (82,4).

I cambiamenti del test, con l'ampliamento delle domande di cultura generale - che sono passate da 2 a 12 (con una parallela riduzione dei quesiti di logica, che sono passati da 20 a 10) - non hanno eccessivamente influito sui risultati: l'anno scorso gli idonei furono il 67,7%, una percentuale addirittura lievemente inferiore rispetto a quella di chi ha superato il test del 2019. A risentirne, semmai, è stato il punteggio medio: nel 2018 fu più alto, anche se di pochissimi (35,67); così come il punteggio massimo ottenuto, di pochi punti superiore lo scorso anno (84,3). Nessun «boom» di bocciati, per fortuna: i candidati hanno assorbito bene le novità e sono riusciti a cavarsela nonostante i cambiamenti. 

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