
Movida notturna
Milano, 21 maggio 2019 - «Il massimo sarebbe spostare le discoteche lontano dai centri abitati. Intanto, chiediamo che nelle notti dei weekend via Valtellina sia gestita come se ci fosse uno stadio, visto che i locali richiamano migliaia di persone. Ora i riflettori sono puntati sul quartiere per la rissa culminata in accoltellamento ma posso assicurare che le aggressioni, gli schiamazzi e il disordine sono una costante. L’attenzione deve essere sempre altissima».
A parlare è Raffaele Peccioli, rappresentante del comitato di via Valtellina e dintorni, il giorno dopo la rissa scoppiata all’alba fuori da una discoteca: feriti 5 ragazzi tra i 19 e i 23 anni, il più grave dei quali, un 22enne colpito da quattro coltellate alla schiena, è stato portato in codice rosso all’ospedale Niguarda. Non in pericolo di vita. «Gli abitanti di via Valtellina – spiega Peccioli – hanno vissuto dalle proprie case una notte da incubo. E non è la prima volta: il 28 dicembre 2008, un uomo di 34 anni era stato ucciso a colpi di pistola sempre al culmine di una lite fuori da un locale. Un altro 22enne era stato ferito con un coltello il 30 gennaio 2010. E sono solo due dei fatti più eclatanti.
La nostra vita è cambiata in peggio dal 1998, data di apertura delle due megadiscoteche in via Valtellina». Sono passati più di 20 anni. «Da allora, le nostre richieste sono rimaste inascoltate da tutte le amministrazioni che si sono susseguite a Milano, di notte gli abitanti di via Valtellina continuano a essere in balìa di frotte di ubriachi e di persone in stato psicofisico alterato che vagano fino alle prime luci dell’alba. Ripetiamo da anni che le discoteche devono essere solo all’esterno dei centri abitati».
Ma spostare le discoteche «è un desiderio tanto grande quanto irrealizzabile». Così «per dare sicurezza ai frequentatori di questi posti e agli abitanti del quartiere, chiediamo la presenza costante di forze dell’ordine almeno nelle serate di venerdì e sabato nei locali di intrattenimento notturno con capienza superiore alle 500-1000 persone. E pattuglie all’esterno come deterrente per i malintenzionati», conclude Peccioli. Invitando a passeggiare in via Valtellina «nei weekend, dopo le 2 di notte. Solo così ci si potrà rendere conto della situazione».
Marianna Vazzana