ANNA GIORGI
Cronaca

Milano, gioielliere ucciso, 50mila euro di risarcimento al figlio: “Indennizzo irrisorio”

I legali della famiglia dell’orefice assassinato a colpi di martello: “Italia fanalino di coda per i rimborsi, tutelare le vittime di omicidio”

Risarcito dallo Stato. Gioielliere ucciso, 50mila euro al figlio: "Indennizzo irrisorio"
Risarcito dallo Stato. Gioielliere ucciso, 50mila euro al figlio: "Indennizzo irrisorio"

Era il 21 marzo del 2013 quando Giovanni Veronesi, gioielliere 70enne molto noto a Brera, zona di Milano, venne massacrato a colpi di cacciavite da Ivan Gallo, disoccupato, 39enne malvivente senza soldi. Gallo aveva conosciuto il gioielliere per avergli montato due telecamere di sorveglianza interne al negozio di via dell’Orso. Poi si era ripresentato qualche giorno dopo chiedendogli denaro: al fermo rifiuto di Veronesi, Gallo lo aggredì con un cacciavite e un martello colpendolo 42 volte alla gola e al viso, per poi scappare in Spagna. Fu arrestato mentre giocava a freccette, con gli amici, in un bar di Marbella.

Oggi, a distanza di dieci anni e di un ergastolo ridotto a 30 anni per Gallo, lo Stato ha risarcito il figlio di Veronesi, Giorgio, liquidandolo con 50mila euro, anzi, "per la precisione – sottolineano i legali di famiglia Claudio Defilippi e Gianna Sammicheli – con 25mila perché l’altra metà, uguale come importo, è stata destinata alla sorella che, fra l’altro, non aveva presentato ricorso". La cifra indennizzata dalla Presidenza del Consiglio è reputata dalla famiglia Veronesi, "irrisoria e non personalizzata".

I legali sono quindi ricorsi alla Corte d’appello di Roma contro la disposizione liquidatoria, ma non solo: "Chiederemo che anche la Corte di giustizia del Lussemburgo dia un parere interpretativo sulla congruità della cifra. Noi ci aspettiamo un risarcimento di 500mila euro, in linea con quello che viene garantito alle vittime di assassini che non possono indennizzare, negli altri Paesi d’Europa. ln materia di risarcimenti l’Italia è ancora il fanalino di coda – continua Defilippi – i diritti delle vittime devono essere omogenei. Per capirci – prosegue l’avvocato –, se una persona viene uccisa da un malvivente in Italia prende 50mila euro, cifra standard, a Berlino prende un milione, a Parigi 800mila euro, la cifra viene sempre personalizzata sulla vittima". E ancora, i legali Defilippi e Sammicheli: "Il governo adegui con urgenza la norma agli standard europei, perché prima o poi l’Italia sarà obbligata a legiferare in questo senso. Questo è diritto alla sicurezza, Non lo ha ucciso lo Stato il gioielliere, ma nel momento in cui l’assassino non è in grado di risarcire, c’è una responsabilità oggettiva dello Stato per non avere assicurare la sicurezza di un suo cittadino". La famiglia Veronesi, tramite i legali, annuncia ricorso anche anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

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