
Ecco come sarà piazzale Loreto
Milano, 12 giugno 2019 - Un puzzle di interventi composto da più progetti, tutti localizzati nel quadrante nord-est della città, tutti disseminati lungo i 6 chilometri che uniscono piazza San Babila a via Padova per il tramite di corso Buenos Aires, e (quasi) tutti caratterizzati dalla piantumazione di nuovi alberi o dalla messa a terra di nuovo verde. In questo consiste il piano presentato ieri sera al Teatro Elfo Puccini dal sindaco Giuseppe Sala insieme agli assessori comunali Pierfrancesco Maran (Urbanistica e Verde), Marco Granelli (Mobilità) e Cristina Tajani (Commercio e Attività produttive). La sinossi del piano contempla tre progetti di riqualificazione che dovranno essere completati entro il 2021 e che porteranno in dote alla città 239 alberi. Quindi, da qui al 2030, ecco la nascita di tre nuove istituzioni culturali, due strutture ricettive e il radicale restyling di una piazza dove s’è fatta la storia, cittadina e non solo: piazzale Loreto. I dettagli, allora.
Tra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021 nel tratto di corso Venezia compreso tra piazza San Babila e via Palestro saranno allargati i marciapiedi in modo da aumentare lo spazio a disposizione dei pedoni e dei ciclofili. Quest’ultimi avranno vita più facile perché potranno più facilmente raggiungere la pista ciclabile lungo il tratto di corso Venezia compreso tra Palestro e piazza Oberdan. L’allargamento dei marciapiedi in questa punto del centro storico è progetto annunciato da tempo. In San Babila alla stazione della M1 si aggiungerà, entro il 2023, quella della M4.
Nel futuro di corso Buenos Aires ci sono gli alberi. Trenta quelli che saranno sistemati entro il 2020 tra via Scarlatti e via Pergolesi, in corrispondenza delle Corti di Baires, complesso commerciale e residenziale ora in ristrutturazione. I vasi entro i quali metteranno radici gli alberi faranno anche da sedute, da “panchine”, per la sosta dei passanti. L’obiettivo del Comune è quello di arredare di alberi tutto corso Buenos Aires, un piano per il quale ci vorranno tempo e accordi con privati. Altri alberi sono previsti in via Padova: un centinaio quelli che arriveranno nel 2021 nel tratto compreso tra via Giacosa, via Cambini e via Anacreonte. Anche qui, come previsto nell’ambito del Piano Quartieri, saranno allargati i marciapiedi e sarà riqualificata l’area antistante la Chiesa di San Giovanni Crisostomo. Novanta, invece, gli alberi che cambieranno il volto di viale Doria, nel tratto compreso tra via Giovanni da Palestrina e viale Brianza. Con l’arrivo degli alberi, in questo segmento di viale Doria, cambierà anche la viabilità: sarà infatti istituita una corsia unica per le auto, in modo da aumentare, di nuovo, lo spazio per pedoni, ovviamente, verde. Un tassello, quello di viale Doria, da inquadrare nel più ampio destino verde che accomuna, come detto, corso Buenos Aires ma anche piazzale Loreto, sul quale svetterà il Palazzo di Fuoco.
Il bando internazionale dal quale dovrà emergere il progetto di restyling del piazzale sarà lanciato nel 2020, una volta approvato il Piano di Governo del Territorio, mentre la fine del percorso, tra aggiudicazione dei lavori e chiusura dei cantieri, sarà intorno al 2030. Ma c’è già molto verde nelle ipotesi di ridisegno del piazzale arrivate a Palazzo Marino in seguito al concorso lanciato nei mesi scorsi dallo stesso Comune. Si va dal “Loreto Mall”, idea in continuità con l’asse Baires e Monza-Padova, al “Sovraparco”, un’area verde racchiusa in una calotta rovesciata sulla piazza, fino alla grande rotatoria pedonale de “La città permeabile”.
Più immediati i progetti che interessano via Benedetto Marcello e piazzale Lavater. Nel primo caso sono previsti 13 alberi nell’ampio rettangolo d’asfalto oggi usato come parcheggio nonché per il mercato scoperto settimanale. Sei, infine, gli alberi previsti in piazzale Lavater entro il 2021. Quanto alle tre nuove istituzioni culturali, il riferimento è al Museo Etrusco che aprirà entro il 2020 in corso Venezia, al MEET di piazza Oberdan (detto altrimenti: l’ex Spazio Oberdan) che sarà terminato nell’anno in corso e rappresenterà un centro internazionale per la promozione e lo studio della cultura digitale e, infine, l’Istituto Moda e Design di via Casati, già ultimato e operativo. Le due nuove strutture ricettive sono quelle di via Doria, dove dal 2021, nell’ambito del progetto già descritto, arriverà un ostello, e, a partire dal 2020, il Portrait Hotel della famiglia Ferragamo. Non solo un hotel di lusso, quest’ultimo, ma un vero e proprio polo del lusso: l’albergo sarà infatti corredato da ristoranti, una galleria commerciale, un centro fitness e benessere e un’ampia area nella quale organizzare eventi. Tutto nell’ex seminario arcivescovile di corso Venezia.