Ripresa a spicchi. E c’è anche chi chiude

Tornano i turisti ma non tutto brilla, manca personale: "Non avvertiamo tutto questo risveglio"

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Nelle zone più battute dai turisti che si cominciano a rivedere, come in Duomo o sui Navigli, i segnali che intercettano i ristoranti per la Pasqua alle porte sono "confortanti". Ma la ripresa non è un vento che soffia ovunque alla stessa velocità: all’Isola, ad esempio, i viaggiatori europei non si sono ancora visti e c’è il caso particolare del ristoratore che questa domenica deve tenere chiusi tre dei suoi quattro locali milanesi per una carenza di personale. Andrea Melosi, uno dei soci del ristorante Valentino Legend di via Agnello, in centro, è uno di quelli che ha motivo per sorridere: "Da questa settimana abbiamo ripreso a vedere clienti francesi e svizzeri. Domenica saremo aperti solo a pranzo ma abbiamo già il 30% dei posti prenotati. Confidiamo che la percentuale si alzerà nei prossimi giorni perché la tendenza è chiamare all’ultimo momento", afferma il ristoratore che per Pasqua propone il tradizionale menù alla carta, con l’aggiunta di agnello. Va ancora meglio a Francesco Magenta, gestore della trattoria Al Capolinea di via Lombardini, vicino al Naviglio Grande, indirizzo di cucina toscana-lombarda-piemontese: "Negli ultimi due mesi stiamo lavorando bene. C’è il ritorno di turisti, soprattutto spagnoli e francesi, e soprattutto i milanesi hanno voglia di uscire e di vivere dopo due anni di pandemia. Per Pasqua a mezzogiorno siamo già al 50% dei coperti prenotati". Altrove si percepisce un clima differente. "Non sono per nulla ottimista. Abbiamo qualche prenotazione per domenica ma non avvertiamo tutto questo gran “risveglio“. Gli unici stranieri che intercettiamo all’Isola sono i lavoratori in trasferta: turisti zero. Abbiamo clienti affezionati da Milano e dall’hinterland, per fortuna, ma l’inflazione rappresenta un freno per i consumi considerati superflui come andare fuori al ristorante", afferma Roberto Tiezzi, titolare dell’osteria tradizionale Dal Verme, aperta dal 1944 nell’omonima strada vicino a piazzale Lagosta.

Il problema che denuncia Ivano Mamone che gestisce con la famiglia 4 ristoranti a Milano è un altro, ma non meno grave. "A Pasqua chi apre lavora – spiega – il problema è che non abbiamo il personale di cucina e sala a sufficienza. Domenica garantiremo il servizio in un solo locale, Ivan&Frank di corso Lodi. Per gli altri tre, tutti in posizione centralissima, abbiamo deciso di staccare la spina per due giorni. La mancanza di dipendenti è la vera criticità del settore e in 30 anni di attività non è mai stata così grave. Ci sono lavoratori che fanno di tutto per farsi licenziare per ottenere l’assegno di disoccupazione. Succede anche con gli stranieri che poi tornano al loro Paese come il Bangladesh dove con 700 euro si fa la vita da nababbi".

Annamaria Lazzari

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