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Rione Vittoria, scatta l’appello: "Sta scomparendo, ridiamogli vita"

Il rione Vittoria a Sesto San Giovanni necessita di interventi di riqualificazione per contrastare il degrado e la chiusura di attività commerciali. Gli abitanti e gli operatori locali chiedono interventi per ripristinare la vivacità del quartiere, puntando anche sulla riapertura della scuola Oriani e sulla valorizzazione di edifici dismessi.

Rione Vittoria, scatta l’appello: "Sta scomparendo, ridiamogli vita"

Non c’è solo il Rondò e la zona di piazza Trento e Trieste da rivitalizzare. Tra le aree ormai depresse di Sesto primeggia il rione Vittoria. L’allarme lo aveva lanciato nelle scorse settimane Elio Sbardella, ex consigliere comunale e storico residente, dopo la chiusura dell’ex Vegé, il piccolo supermercato sotto i portici. L’altra sera, durante la commissione commercio, la preoccupazione per lo stato del quartiere è stata espressa anche da Rodolfo Stadler, commerciante e anima dell’associazione ViviVittoria. "Ormai sta sparendo tutto. Abbiamo bisogno di ripristinare tutto quello che c’era, soprattutto dal punto di vista sociale", ha commentato il negoziante, titolare dell’omonima gioielleria. "Crediamo che a dare il colpo di grazia sia stata la chiusura della scuola Oriani. Se insegnanti e bambini torneranno in quel plesso, il rione potrà tornare a vivere". E la Oriani è una di quelle funzioni attrattive.

"Per noi il supermercato ha chiuso anche per la serrata dell’istituto". C’è poi la questione delle riqualificazioni: non solo tutta l’ex Marelli, ma anche gi edifici dismessi, a partire dall’ex Impregilo. "Qualsiasi cosa al posto di quel maxi edificio farebbe bene al quartiere, perché oggi porta degrado - ha sottolineato Stadler -. Con l’associazione ViviVittoria, nell’ultimo periodo della Giunta Chittò, avevamo creato un evento culturale e anche una mostra, coinvolgendo diversi writer per animare la zona. I portici potrebbero diventare una galleria a cielo aperto". L’area non è però in sicurezza. "Prima del Covid era stato manifestato interesse sulla struttura da un fondo tedesco che voleva farne uno studentato - ha raccontato la vicesindaca Alessandra Aiosa -. Poi è stata la volta di un fondo inglese con la stessa funzione, ma è rimasto tutto fermo. Ora stiamo cercando di stringere, anche facendo leva con gli strumenti per la ricognizione e la riconversione degli immobili dismessi sul territorio". La.La.