Sono più di 13 milioni gli utenti italiani che nei canali Telegram condividono pornografia non consensuale. Il dato è contenuto nel report 2022 "State of Revenge", realizzato da PermessoNegato, l’associazione, nata a Milano nel 2019, che fornisce supporto tecnologico, legale e psicologico alle vittime di pornografia non-consensuale (i servizi sono gratuiti).
Nel dettaglio sono stati rilevati 231 gruppi o canali Telegram attivi nella condivisione di video e foto intimi non consensuali di adulti per il pubblico italiano. Il gruppo più numeroso annovera oltre mezzo milione di utenti. "Telegram non risponde alla richiesta di rimozione per questo tipo di materiale", precisa Edel Beckman (nella foto), criminologa clinica in forza all’associazione.
Diverso invece è se il video esplicito viene pubblicato sulle piattaforme di cui PermessoNegato è partner. "Colossi come Meta Platforms (che controlla Facebook ndr), Google (proprietaria di YouTube ndr), TikTok e MindGeek (leader della pornografia online, con siti come Pornhub, RedTube e YouPorn, ndr). Con loro lavoriamo molto bene, avendo accesso diretto alla rimozione del contenuto, ed essendo delle piattaforme impegnate a rendere l’ecosistema digitale più "pulito" e sostenibile", afferma l’avvocato Nicole Monte, vicepresidente dell’associazione e coordinatrice del team legal.
"Quello che serve però è anche educazione digitale. Mai inviare foto e video espliciti in cui si veda il proprio volto o altre parti del corpo riconoscibili. Anche il luogo dove si pratica sexting dev’essere neutrale. C’è chi addirittura sullo sfondo lascia ben visibili le foto dei figli", dettaglia Beckman.
A.L.