NICOLA PALMA
Cronaca

Lite a Capodanno nella suite di lusso, poi il ricatto al manager: due arresti

La storia nata in chat, la serata romantica finita male e la finta denuncia: "Io, minacciata di morte". Ma era tutto inventato

arresti carabinieri

Milano, 30 gennaio 2021 - Il Capodanno romantico in uno degli hotel più rinomati della città. La lite che rovina tutto. La denuncia e il ricatto. Sono i contorni della storia che si è chiusa giovedì con l’arresto di una donna di 32 anni, titolare di una parruccheria, e un uomo di 51, proprietario di un’impresa edile in fallimento, entrambi residenti a Legnano. Secondo le indagini dei carabinieri della Compagnia Duomo, coordinati dal tenente Vincenzo Del Latte, i due avrebbero cercato di estorcere 150mila euro a un imprenditore, assicurandogli che in caso di pagamento lei avrebbe ritirato la querela. 

Quale denuncia? A questo punto, serve un passo indietro al 2019. Cioè l’anno in cui il manager di 37 anni conosce via chat la parrucchiera. Tra loro nasce una relazione, che si interrompe dopo alcuni mesi. Nell’autunno del 2020, i due si riavvicinano, tanto che lui affitta per la donna anche una casa a Milano. Per Capodanno, l’imprenditore organizza una serata in un albergo di lusso che frequenta abitualmente, con tanto di suite extra lusso. Peccato che nel tardo pomeriggio del 31 i suoi piani siano scompaginati da una lite con la trentaduenne, scatenata da una scenata di gelosia per i contatti della donna con un ex: lei se ne va dall’hotel, va a prendere i suoi vestiti nell’abitazione in affitto (dalla cui cassaforte risultano spariti pure due Rolex di proprietà dell’uomo) e se ne torna a Legnano. Tutto finito? No, perché il 6 gennaio la donna si presenta in caserma per sporgere denuncia: dice di essere stata picchiata e minacciata di morte dal manager. Una ricostruzione smentita da quest’ultimo e che stride con la testimonianza di un addetto alla sicurezza dell’albergo, che riferirà di non aver notato ferite sul volto della donna quella sera (mentre l’uomo aveva i polsi graffiati).

Qualche giorno dopo, si scopre il vero intento di lei: il cinquantunenne chiama il vigilante e dice di riferire al manager che la donna è pronta a ritirare la querela in cambio di 150mila euro. Il destinatario della chiamata avvisa l’imprenditore, che a sua volta allerta i carabinieri (e registra le telefonate successive). Serve una trappola per incastrare i due: la consegna controllata di una prima tranche da 5mila euro. L’appuntamento è in piazza Scala: la donna arriva in taxi, prende la busta coi soldi e dice al conducente di accompagnarla nel punto in cui l’aspetta il complice, al volante di una Volvo. Ne nasce un inseguimento: l’auto viene fermata all’uscita Legnano dell’autostrada, i due finiscono in manette.