LAURA LANA
Cronaca

Restrizioni Area B e C, Sesto contro Milano: “Fanno gli ambientalisti scaricando smog sugli altri”

Il sindaco Roberto Di Stefano chiede un tavolo di confronto tra capoluogo e hinterland in tema di trasporti e mobilità

Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni

Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni

Sesto San Giovanni (Milano), 9 settembre 2023 - “L’ennesimo schiaffo in faccia ai lavoratori che quotidianamente sono obbligati a recarsi nel capoluogo lombardo". Il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, torna a polemizzare con Beppe Sala e guida la carica dei Comuni dell’hinterland contro le nuove restrizioni di Area B e Area C, che sono state disposte dal capoluogo.

Con la nuova stretta i possessori di un’auto a gasolio Euro 4 e 5 o a benzina Euro 2 vedranno ridursi dal primo ottobre gli ingressi: da 50 giornate all’anno si passerà a 25 per i residenti e a sole 5 per i non residenti riducendo drasticamente la possibilità di accesso a Milano degli automobilisti per motivi lavorativi, sanitari, scolastici. “Queste restrizioni – attacca Di Stefano – penalizzano ancora una volta anche la città metropolitana, di cui Sala spesso dimentica di essere sindaco”. I timori riguardano soprattutto le ripercussioni di questi provvedimenti sui Comuni della prima cintura. “È semplice fare gli ambientalisti scaricando smog, inquinamento e automobili sulle altre città”, aggiunge suggerendo un piano strategico che possa favorire realmente l’utilizzo dei mezzi pubblici anche attraverso prezzi scontati e con un aumento delle corse disponibili.

“Cosa che invece non avviene, con tariffe Atm aumentate vertiginosamente, con il ticket che ha visto un aumento del 120% e un totale disinteresse verso il prolungamento della M1, fermo da 15 anni, il cui destino è abbandonato al più totale menefreghismo della Giunta milanese”. Di Stefano torna a chiedere un tavolo di confronto con tutti i Comuni dell’hinterland sulle questione legate al trasporto e all’inquinamento. “Non è corretto amministrare un territorio importante come quello di Milano tramite azioni unilaterali, ma da quanto dimostrato in questi anni, del destino dell’area metropolitana a Sala non interessa. Con la debole giustificazione di dare una vaga impronta ambientalista all’indirizzo politico, si è trovato l’ennesimo modo di fare cassa con i soldi dei cittadini milanesi e dell’hinterland”.