
Regolamento di conti. Sgozzato in strada muore un trentenne. Altri due sono feriti
SESTO SAN GIOVANNI (Milano)
Si erano dati appuntamento dentro al Parco della Media Valle del Lambro all’altezza della chiesa cristiana evangelica dove, dall’altra parte della strada, parte uno dei sentieri di ingresso alla parte di parco tra Sesto e Cologno. Il regolamento di conti, tra due gruppi di nordafricani, è finito con un uomo morto, sgozzato, un altro ferito con arma da fuoco e un terzo massacrato di botte, forse con delle mazze. Quando i carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni sono arrivati in via Pisa, chiamati dal 118, gli aggressori erano già scappati. La dinamica è ancora tutta da ricostruire, tra testimonianze, rilievi ed elementi repertati al buio, di notte. Si presume che l’appuntamento fosse stato organizzato verso l’ora di cena per dirimere alcune questioni legate a pagamenti su partite di droga. Una cessione di un carico. Oppure mancavano dei soldi e una banda esigeva il saldo dei debiti dall’altra. Ne è nata una rissa tra rivendicazioni e urla. Fino all’escalation.
Prima le botte. Poi sono stati tirati fuori coltelli e una pistola. L’omicidio all’interno del parco, in fondo al sentiero di ingresso, in corrispondenza del civico 439, dove è stato trovato il cadavere. Qualche informazione preziosa potrebbe arrivare proprio dai residenti, che già in serata sono stati ascoltati dai militari. Le tracce sul terreno invece, rilevate dalla Scientifica, potrebbero far capire come si sia mossa la rissa dal parco verso la strada. Per terra alcuni bossoli. Ad avere la peggio, un 30enne nordafricano (ma l’età è ancora da confermare) colpito alla gola forse con una coltellata o con un altro colpo di pistola che ha strisciato aprendogli il collo. Del resto i colpi sparati sono stati parecchi. È morto mentre l’ambulanza lo stava trasportando in ospedale già in condizioni disperate, nonostante i tentativi dei sanitari che gli hanno praticato il massaggio cardiaco e lo hanno intubato. Ferito, ma non seriamente, un secondo connazionale, che è stato raggiunto a un polso da un colpo di arma da fuoco. Infine, un terzo uomo è stato brutalmente picchiato. Calci, pugni, bastonate. È stato portato in ospedale con traumi e contusioni su tutto il corpo.
I carabinieri devono ancora identificare morto e feriti, tutti senza documenti, ascoltare le due vittime sopravvissute a questo incontro “d’affari” che poi si è forse trasformato in un agguato. Il morto sarebbe un marocchino: insieme a lui un ragazzo della stessa nazionalità e un libico. Ci sarebbero testimoni che avrebbero raccontato di aver sentito i rumori degli spari. Altri avrebbero visto scappare delle persone con delle mazze da baseball, quelle usate per massacrare di botte uno dei tre, non in pericolo di vita.
"Dove è mio fratello?". "San Raffaele, San Raffaele". Un gruppo di donne arriva correndo per tutta via Pisa. "Dove è mio fratello? Cosa è successo?". Sono parenti delle vittime. "Ci hanno telefonato, non sappiamo niente, vogliamo capire". I carabinieri le portano in caserma. Sulla dinamica degli eventi e l’identità dei partecipanti i militari sono al lavoro anche attraverso l’acquisizione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona del parco e del cimitero, le celle telefoniche e le testimonianze. La procura di Monza aprirà un fascicolo per omicidio.
Da tempo ormai il parco era attenzionato dalle forze dell’ordine proprio per essere uno dei luoghi di spaccio prediletti tanto che anche la polizia locale di Cologno aveva trovato 2 chili di eroina sotterrata in una buca. Del resto, il posto è appartato, buio, la vegetazione offre uno schermo quasi totale da occhi indiscreti. I numerosi sentieri interni offrono più aree di fuga e la tangenziale è a pochi metri. Un posto perfetto, dunque, per stringere accordi “commerciali”, chiudere compravendite e pensare anche di farla franca.