LAURA LANA
Cronaca

Recupero ex Falck, un volano da 2,3 miliardi

Unione Zero e Città della Salute e della Ricerca a Sesto: i numeri sull’impatto economico, sociale e ambientale dei primi due lotti

Il terziario sul comparto “Unione Zero“ che sarà completato nel 2025

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Sesto San Giovanni (Milano)  - Quasi due miliardi e mezzo di euro. Tanto vale il giro d’affari che sarà generato dalla realizzazione dei primi due lotti delle aree ex Falck: l’Unione 0 e la Città della Salute e della Ricerca. È quanto emerge dalla ricerca sull’impatto economico, sociale e ambientale, presentata ieri al Forum di Cernobbio, realizzata da The European House-Ambrosetti in collaborazione con Milanosesto e Hines. Solo nel periodo 2022-2025, quello dei cantieri su questo comparto, il valore generato ammonterà a oltre 2,3 miliardi (1.060 milioni il nuovo quartiere e 1.300 il polo di ricerca e cura), con un impatto occupazionale di 5.310 posti di lavoro, il numero degli occupati di Zara in Italia o Coop in Lombardia oppure i 2/3 degli esuberi previsti dal nuovo piano Alitalia.

"Abbiamo individuato 10 livelli di analisi per i 4 anni di sviluppo dei primi due lotti – ha spiegato Emiliano Briante di The European House Ambrosetti –. In campo occupazionale, Città della Salute impiegherà 2.700 addetti e altri 4.800 negli uffici e nelle attività retail". Da un lato c’è il valore generato dai 4 anni di cantiere, ma ancor più quello attivato da 500mila prestazioni ambulatoriali all’anno, 180mila presenze nell’albergo vicino alla stazione a ponte di Renzo Piano, visitatori, studenti, city users e circa 800 unità residenziali sull’Unione 0 per 2.200 abitanti. In termini di indotto, 188 milioni annui di consumi addizionali, pari alla spesa alimentare annua di 33mila famiglie e 4 volte il bonus auto finanziato dalla Regione nel 2021.

In particolare, l’impatto per Sesto sarà di 23 milioni, sulla Città metropolitana di 58 e sull’intera Lombardia di 107. C’è poi il gettito fiscale: nelle casse del Comune arriveranno 2,6 milioni tra Imu, Tari e Irpef, ossia il 6,2% delle entrate complessive del bilancio di oggi e 1,3 volte l’attuale spesa del municipio per interventi a supporto degli anziani. Una ricchezza che potrà essere restituita in servizi ai cittadini.

 «La ricerca analitica sostiene la progettazione, l’ambizione è definire un metodo e modello sostenibile, replicabile su altri sviluppi, ad esempio Bovisa", ha sottolineato Mario Abbadessa, country haed di Hines, advisor strategico e development manager di un progetto definito, durante il Forum, "benchmark case nella creazione di valore, attraverso un piano di rigenerazione urbana". Un progetto che, già oggi, contribuisce a 9 dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu e che ha visto un investimento di 3,5 miliardi, di cui 500 milioni pubblici.