Milano, 6 ottobre 2023 – Uscivano di nascosto dalla comunità per minori stranieri non accompagnati di viale Fulvio Testi e mettevano a segno rapine in giro per il quartiere Bicocca. Stamattina la polizia ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due diciassettenni di origine egiziana e di un diciottenne marocchino (minorenne all'epoca dei fatti) per due colpi andati in scena alla fine del maggio scorso: a due di loro, il provvedimento del gip del Tribunale per i minorenni è stato notificato direttamente in cella, visto che si trovavano già reclusi - rispettivamente al Beccaria e al Nisida di Napoli - per altre cause; il terzo, uno dei due diciassettenni, è stato rintracciato nei giorni scorsi in un altro centro per minori non accompagnati e portato a sua volta al Beccaria.
L'indagine
L’attività investigativa degli agenti del commissariato Greco Turro, guidati dalla dirigente Anna Laruccia, è partita dalle denunce di alcune rapine commesse in zona Bicocca la scorsa primavera: l'inchiesta ha preso linfa dalle dichiarazioni dei derubati, dall'analisi delle telecamere di videosorveglianza e dalle tracce isolate dagli specialisti della Scientifica sia sui luoghi dei colpi sia su indumenti e oggetti sequestrati nel corso delle perquisizioni.
I raid
In due, uno dei due diciassettenni e il diciottenne, sono entrati in azione il 29 maggio alle 23.50 in via dell’Innovazione, dove, in concorso con altri tre ragazzini ancora da identificare, hanno puntato il coltello contro un ventenne per rapinarlo di portafogli e cellulare. La notte successiva, i tre hanno colpito ancora nella stessa zona, portando via pc portatile e smartphone a una ventisettenne moldava, ferita con un taglierino e dimessa dall'ospedale con una prognosi di sette giorni.
Le fughe dalla comunità
Gli accertamenti investigativi hanno fatto emergere che i tre presunti baby rapinatori erano ospiti da un anno e mezzo della comunità per minori stranieri non accompagnati di viale Testi: di sera, scavalcavano i cancelli della struttura, eludendo i controlli degli educatori, e se ne andavano in giro per il quartiere "per procurarsi illecitamente denaro contante, beni di valore o apparecchi tecnologici", si legge in una nota della Questura. Poi rientravano dalle finestre nelle loro stanze.