Milano – Il raid è durato pochi secondi, il che lascia pensare a una coppia di professionisti del mestiere. Un uomo è sceso da un motorino guidato da un complice, ha aggredito alle spalle il malcapitato, gli ha strappato il cronografo dal polso sinistro ed è scappato in sella allo scooter. L’ennesimo colpo dei predoni di orologi è andato in scena nella tarda serata di domenica a Porta Venezia: la vittima, un notissimo dentista con clienti vip e studio in zona Duomo, non ha riportato ferite né ha chiamato il 112 per segnalare l’accaduto.
La mattina dopo si è presentato in caserma per presentare denuncia, anche se, a quanto apprende il Giorno, non sarebbe stato in grado di fornire molte informazioni utili ai carabinieri che hanno verbalizzato il suo racconto.
Ore 23.30 di tre giorni fa, siamo in viale Majno. Il professionista sta camminando sul marciapiedi: all’improvviso, uno sconosciuto gli piomba addosso senza che lui riesca ad abbozzare la minima reazione, gli afferra il braccio e gli sfila l’orologio Audemars Piguet del valore di circa 100mila euro. Il dentista, colto completamente di sorpresa, vede il rapinatore correre verso un motorino che lo aspetta in strada: l’uomo monta in sella e il centauro accelera per allontanarsi il più in fretta possibile. Gli accertamenti investigativi scattano, però, solo il giorno dopo, quando il professionista quarantaseienne sporge ufficialmente querela. Un aiuto potrebbe arrivare, come spesso succede, dall’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona del raid. Da ricostruire anche il percorso fatto dal dentista nei minuti immediatamente precedenti, per capire se sia stato seguito e per quanto tempo.
Le ipotesi
Le modalità dell’aggressione fanno ipotizzare che a entrare in azione siano stati due trasfertisti, che di solito arrivano in città tra domenica e lunedì per poi ripartire il venerdì successivo con il bottino. Le operazioni del recente passato insegnano che gli specialisti dei Rolex (e di marchi altrettanto prestigiosi e costosi come Patek Philippe, Richard Mille e Audemars Piguet) si muovono per le vie del centro in sella a motorini rubati o con targhe clonate. Quando individuano la preda, che sia a piedi o in macchina, iniziano a monitorarne i movimenti, aspettando il momento buono per colpire a botta sicura.
Diverso il modus operandi delle bande di franco-algerini, che si muovono a piedi e aggrediscono la vittima in gruppo, con violenza. Così come differente è il modo di muoversi dei rapinatori di origine nordafricana, spesso giovanissimi: valga come esempio il raid dello scorso 22 marzo, quando tre ragazzi presero di mira un turista montenegrino in via dei Giardini, depredandolo di un orologio da 20mila euro. Il primo, un diciassettenne marocchino, fu bloccato subito, nonostante la testata rifilata a una poliziotta (finita in ospedale con una frattura scomposta delle ossa nasali); gli altri due, un diciannovenne marocchino e un diciassettenne algerino, furono fermati sei giorni dopo dagli agenti della Squadra mobile tra viale Monza e via Padova.