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Rapina in chiesa, Affori sotto choc: fiaccolata per la perpetua

Il rione abbraccia don Edy e la sorella ferita. Caccia a quattro banditi di GIULIA BONEZZI e MAURO CERRI

La chiesa in zona Affori dove è avvenuta l’aggressione (Newpress)

Milano, 26 gennaio 2016 - Ad Affori non si parla d’altro. Angela, la sorella di don Edy Cremonesi, salvo imprevisti è tornata a casa ieri sera dal Fatebenefratelli. Ad aspettarla una torta di mele preparata da una parrocchiana. I parrocchiani stanno preparando anche una fiaccolata, per sabato sera alle 19 nel quartiere. Non vogliono «strumentalizzazioni politiche», solo manifestare la loro solidarietà e il loro affetto al parroco di Santa Giustina e a sua sorella, la perpetua 72enne picchiata dai banditi durante una rapina violenta, commessa sfacciatamente domenica pomeriggio, durante la messa delle 18.

Erano in quattro, tre con la pelle chiara, uno di carnagione più scura, indossavano guanti e passamontagna. Hanno scassinato una porta laterale, la prima che s’incontra infilando la via Faccio, e sono entrati in canonica. Don Edy non era in casa, c’era sua sorella Angela. E se li è trovati davanti all’improvviso. L’hanno minacciata con un taglierino, immobilizzata e trascinata, premendole un cencio sulla faccia. Quando ha cercato di liberarsi, l’hanno colpita con un pugno in faccia e minacciata con una lama più grossa, una mannaia o un grosso coltello, trovata in casa. Due sarebbero saliti al piano di sopra, e la perpetua, approfittando di una distrazione degli altri, è riuscita a divincolarsi e uscire sulla piazza, chiedendo aiuto. Sono arrivati i carabinieri, (che hanno la stazione dall’altra parte della piazza), i fedeli sono usciti dalla chiesa e i rapinatori sono fuggiti. Fonti vicine alla parrocchia dicono che cercavano una cassaforte, e che ad Angela avrebbero puntato anche una pistola alla tempia per farsi dire dove fosse. I carabinieri, che indagano sul caso, confermano solo il taglierino e la mannaia. E che è stato portato via del denaro, ancora non quantificato. Ma stanno vagliando le immagini registrate dalle telecamere della parrocchia, che avrebbero ripreso l’ingresso della banda.

Ieri, mentre si preparava ad andare a prendere la sorella in ospedale, don Edy non aveva nessuna voglia di parlarne. Se non per dire che gli esami al Fatebenefratelli, per fortuna, non hanno rilevato niente di più grave della botta in faccia. "Calma", dice, e a domanda fa notare che "non è detto affatto" che i banditi fossero dell’Est. Tra l’altro le voci più informate, nel quartiere, parlano di italiani. Ma la rabbia e la paura si fanno sentire, neanche sottovoce, sui social come a ogni bancone di bar, a ogni gruppetto che si incrocia sulla piazza. Non si parla che di quel che è accaduto domenica. E non solo domenica: due settimane fa una ragazza aggredita da un balordo in bicicletta, alle dieci del mattino, per un telefonino; prima di Natale il titolare di un negozio di telefonia minacciato sotto casa per qualche scheda. Persino con don Edy, racconta qualcuno, alcuni ragazzini di recente avrebbero alzato le mani. Lui ad Affori è considerato quello che mette sempre acqua sul fuoco. E ne servirà parecchia, stavolta, per tranquillizzare la gente del quartiere.