
Il taglio del nastro al centro ippico del penitenziario ribattezzato “Freedom“
Milano, 4 ottobre 2020 - Un nome evocativo, "Freedom", libertà, in un luogo dove la libertà va riconquistata. Nel carcere di Opera è stato inaugurato ieri mattina il progetto che propone un percorso di rieducazione e reinserimento per i detenuti. Un grande maneggio, una fattoria didattica e un ranch, dove apprendere l’arte di mestieri antichi ma ancora richiesti, come il maniscalco o il sellaio. Il garante dei detenuti di Regione Lombardia Carlo Lio, presente alla cerimonia insieme al direttore dell’istituto Silvio Di Gregorio e al comandante Amerigo Fusco, ha definito il progetto "un esempio di buone prassi, un’opera che diffonde speranza negli istituti di pena e nella società".
Il maneggio all’interno della casa circondariale sarà accessibile anche agli esterni, a prezzi contenuti, e sarà soprattutto un luogo di accoglienza per ragazzi disabili. Oltre ai cavalli, sequestrati alla criminalità organizzata, nel ranch sono presenti anche asini, maialini thailandesi, pavoni, tartarughe e pappagalli. Il progetto è seguito da un team di volontari composto dalle Giacche verdi Onlus, oltre ai membri della polizia penitenziaria e il contributo di Fondazione Cariplo.
“Freedom“ è quindi una realtà aperta alla città, in grado di favorire lo scambio tra "società esterna e struttura detentiva – commentano gli ideatori del progetto – , offrendo un’opportunità di reinserimento sociale e lavorativo. Così, si dà concretezza alla finalità riabilitativa della pena detentiva". Due detenuti già operano all’interno del centro ippico: il primo si è formato con le “Giacche verdi” come maniscalco, mentre l’altro si occupa degli animali della fattoria, in particolare degli asini.