
Raid a scuola, oggi la Galilei riapre: "Atti ignobili: non ci piegheremo"
Vandali a scuola, si tenta un ritorno alla normalità. Dopo due giorni di stop forzato, e un intervento di riordino e sanificazione dei locali, a partire da oggi la secondaria di primo grado Galileo Galilei tornerà ad accogliere gli studenti. Si è invece preferito rinviare al 16 dicembre l’open day che era in programma sabato per far conoscere la scuola ai futuri iscritti e alle loro famiglie. Sono questi gli effetti dell’atto vandalico che nel fine settimana ha messo a soqquadro le aule di via Croce Rossa, dove sono state trovate anche tracce di escrementi e i resti di alcuni piccoli roghi. Un episodio d’inciviltà che ha imposto la temporanea sospensione delle lezioni. "Questi atti vigliacchi e ignobili ci hanno colpito nel profondo - sono le parole del preside Enrico Sartori -, ma non ci faremo piegare, né fermare. Stiamo organizzando delle iniziative che coinvolgano i ragazzi per rivendicare il diritto allo studio in sicurezza e serenità. Nelle rispettive classi, i docenti parleranno dell’accaduto, per evidenziarne l’assoluta insensatezza: non è un episodio che intendiamo far passare sotto traccia. Faremo di questa ferita un punto da cui ripartire, uno stop momentaneo da cui alzarci, più forti di prima". Intanto, l’eco di quanto successo alla secondaria di San Donato continua ad accendere il dibattito, dentro e fuori il territorio. "Alla base di questi gesti c’è il vuoto pneumatico. Parlare di rancore verso la scuola, o insofferenza per verifiche e interrogazioni sarebbe persino troppo: la dimensione di queste azioni è il nulla, l’indifferenza - commenta lo psichiatra e opinionista Paolo Crepet -. Chi le chiama bravate è complice dei vandali. E non parliamo di fenomeni riconducibili ad un tessuto sociale difficile: spesso questi ragazzi provengono dal ceto borghese. Sono teppisti col piumino d’oca". Benché la scuola sia sprovvista di telecamere e dunque non ci siano filmati a supporto delle indagini, i carabinieri sono al lavoro per cercare di dare un volto agli autori del gesto.
"C’è da augurarsi che vengano individuati al più presto. Non deve passare il concetto che chi compie simili azioni riesce pure a farla franca: sarebbe un pessimo messaggio per gli studenti di quell’istituto, e i ragazzi in generale - prosegue Crepet -. Quale punizione riterrei idonea? Costringere i vandali, una volta alla settimana, a pulire i pavimenti e i bagni della scuola. Una specie di contrappasso dantesco. E le famiglie dei colpevoli dovrebbero pagare i danni materiali".