Quota 100, fuga delle scuole Il 29% in più approfitta dello scivolo

Effetto “ultima chiamata“ e timori per la pandemia: in 2150 quest’anno lasciano il lavoro, istituti in affanno

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di Andrea Gianni

L’effetto "ultima chiamata", con il boom di lavoratori che nel 2021 hanno scelto in extremis di aderire a quota 100, a Milano si traduce in una fuga dalle scuole. Nella Città metropolitana 2150 persone, fra insegnanti e amministrativi, quest’anno lasceranno il mondo del lavoro. E, secondo gli ultimi dati sul tavolo dell’Inps di Milano, fra il 2020 e il 2021 si registra una crescita del 29% dei pensionamenti quota 100 nelle scuole, di fronte a una lieve flessione (–4%) delle pensioni “Fornero“. Un addio anticipato conseguenza anche della pandemia, che ha spinto personale di età più avanzata a cercare di mettersi al riparo da possibili rischi nelle scuole approfittando dello “scivolo“ ancora in vigore quest’anno. "Con questi numeri ci troveremo in una situazione di difficoltà", spiega Massimiliano Sambruna, segretario Cisl Scuola Milano. "Nuove procedure concorsuali per coprire i posti vacanti dovrebbero essere fissate almeno entro il 30 marzo – prosegue – ma siamo già in ritardo e servono misure d’emergenza". Il sindacalista propone di pescare personale tra i nomi nella graduatorie provinciali delle supplenze, con una "nuova graduatoria regionale che comprenda le persone in possesso dell’abilitazione". I tempi, però, sono stretti. E il rischio concreto è quello di arrivare a settembre con scuole in affanno per la carenza di insegnanti in una fase cruciale della lotta alla pandemia.

Secondo i dati dell’Inps, nel 2021 le scuole della Città metropolitana di Milano e della provincia di Monza-Brianza perderanno 3028 lavoratori causa pensionamento, con una crescita dell’8% rispetto all’anno scorso. Tra questi, 1264 hanno scelto di andare in pensione con quota 100: un +29% rispetto al 2020, quando si erano registrati solo 977 casi. Altri 1794 vanno in pensione con il percorso ordinario stabilito dall’ultima riforma dell’ex ministro Elsa Fornero, all’epoca del Governo Monti. In questo caso i numeri sono in lieve calo, -4%, rispetto al 2020. Guardando a quota 100, la crescita più sostenuta si registra fra gli insegnanti delle scuole superiori (+120% rispetto al 2020), degli insegnanti di religione (+36%) e degli assistenti amministrativi (+27%). Registrano segno meno, invece, altre categorie – assistenti tecnici (-25%), insegnanti delle medie (-19%) e delle elementari (-2%) – che l’anno scorso avevano fatto un più ampio ricorso allo scivolo pensionistico.

"Il deciso aumento degli insegnanti che accedono a pensione tramite quota 100 è il tipico effetto “ultima chiamata” che si produrrà quest’anno per la definitiva conclusione della sperimentazione – spiega Alberto Giuseppe Maria Dotto, direttore vicario del Coordinamento metropolitano dell’Inps – e tale aumento si verificherà in tutte le pensioni, sia private che pubbliche, nel corso del 2021". E gli effetti si faranno sentire in sistemi, come quello della scuola, messi alla prova dall’emergenza sanitaria. "Ai pensionamenti bisogna aggiungere anche i lavoratori che lasceranno Milano perché hanno ottenuto il trasferimento in altre zone d’Italia – conclude Sambruna –. Questi fattori rischiano di creare una situazione di disagio, uniti alle difficoltà nel reclutare supplenti".

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