Ucciso a Buccinasco, spuntano una lite per caramelle rubate e minacce di morte

Un caso banale, di quartiere, assume una nuova luce: Paolo Salvaggio potrebbe essere stato tra i protagonisti del furibondo diverbio

La scena del delitto

La scena del delitto

Buccinasco (Milano) - La vicenda risale a venerdì scorso. Una storia inizialmente trascurabile, una lite, una discussione un po’ più accesa partita dal furto di un pacchetto di caramelle in un bar di piazza San Biagio. "Un ragazzino di 13 anni è stato aggredito al collo e in faccia dal proprietario cinese", scrive una ragazza sui social, subito smentita dal gestore del locale che sottolinea di "avere i filmati delle telecamere a testimonianza della falsità della dichiarazione. Abbiamo pronte delle denunce per diffamazione, avvalorate dai filmati ripresi dalle nostre telecamere". La questione si snoda con un dibattito sui social del classico gruppo di quartiere, dividendo le opinioni tra chi difende la giovane vittima della presunta aggressione e chi sostiene i proprietari del bar, forti della documentazione che "abbiamo già messo a disposizione delle autorità", spiegano. Sembra una normale diatriba che finisce lì dove è iniziata, sulle pagine virtuali dei social. Ma la ragazza che per prima ha postato l’accusa è la nipote di Paolo Salvaggio, l’uomo ucciso nell’agguato di lunedì mattina, ed evidentemente difende un parente stretto.

Ma la vicenda non finisce qui: subito dopo il furto delle caramelle, due uomini, individuati come familiari del ragazzino – di cui uno sarebbe proprio Salvaggio – sono andati nel locale a urlare contro i gestori, pare minacciandoli di morte. I baristi hanno quindi chiamato i carabinieri, intervenuti sul posto per calmare gli animi. Tre giorni dopo la lite, è avvenuto l’omicidio di Salvaggio. I fatti potrebbero essere completamente scollegati, ma i carabinieri di Milano confermano di non lasciare nulla di inesplorato, neanche questa vicenda che merita approfondimenti. Difficile pensare alla vendetta per uno sgarro, soprattutto da parte diretta dei proprietari. Ma i militari vogliono tenere le luci accese su tutto, analizzando minuto per minuto anche i giorni precedenti la morte di Salvaggio. 

 

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