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"Quei malintesi con gli amici risolti a colpi di gomitolo"

"Ero molto piccolo, avrò avuto 4 anni quando mia mamma mi ha portato a casa un “kit“: da quel momento quando litigavo con i miei amici in cortile salivo in casa e andavo a prendere il gomitolo. Era diventato come un gioco, ma così parlavamo uno alla volta per farci capire e riuscivamo a risolvere molte incomprensioni". Filippo oggi ha 14 anni e quel gomitolo non lo usa ormai più. "Perché adesso ho imparato a risolvere i miei litigi senza, ma fino alle elementari mi ha aiutato tantissimo", racconta. Come quella volta in cui stava giocando con un amichetto e avevano inventato un gioco. Entrambi però si accusavano di stare “barando“ ed erano molto offesi. "Abbiamo capito che tutto si era creato da un malinteso sulle regole, spiegando le nostre ragioni". "Non è sempre facile per i genitori evitare di intervenire, quando capitavano litigi ed ero con altre mamme mi accorgevo delle situazioni imbarazzanti che si venivano a creare: ansia, stress, disagio. E c’era chi interveniva a sproposito"; racconta la mamma di Filippo, Tiziana Tassone, che è anche psicologa. Quando ha saputo del metodo di Daniele Novara ha deciso di farlo entrare in casa sua e di farlo conoscere ad altri genitori. "Proviamo a fare un passo indietro, anzi due. Non si tratta di lasciarli da soli, siamo lì, osserviamo e vediamo se se la cavano da soli, se riescono a gestire e risolvere il conflitto in autonomia. Spesso si risolve tutto molto velocemente e si appiana la situazione. Filippo è molto introspettivo, sa leggere i sentimenti, ma ho visto che funzionava anche con tutti i suoi amici, con caratteri molto differenti tra loro". A scoprire per primo il metodo in famiglia è stato il papà, Carlo Boidi, "sempre alla ricerca di strumenti genitoriali". Al lavoro si occupa di sviluppo di competenze manageriali e anche di conflitti aziendali: "Spesso da adulti evitiamo il conflitto, ma può essere pericoloso: un conflitto non risolto dall’inizio diventa rancore".

Si.Ba.