
di Stefano Dati
Si chiude la vicenda dei 38 bovini sequestrati all’allevatore di Groppello, accusato di maltrattamento di animali: un caso noto in città da circa dieci anni, venuto alla ribalta nel dicembre del 2019 con l’intervento della Procura. Il giudice Teresa De Pascale ha firmato il provvedimento che consente la vendita del bestiame alla Doleg snc di Fara Gera d’Adda. La decisione è scaturita con l’offerta presentata l’11 dicembre dall’azienda bergamasca, dopo che le precedenti aste erano andate deserte. A questione conclusa, la preoccupazione sul futuro degli animali da parte del Movimento Etico Tutela Animali resta sempre in primo piano. "Non abbiano nessuna fiducia sulla decisione presa dal Tribunale - fa sapere Stefania Calafa, presidente della sezione milanese di Meta – il sindaco di Cassano ha custodito quei bovini senza mandarli al macello mentre ora il giudice ha firmato un provvedimento che potrebbe rivelarsi drammatico per la mandria". Rabbia per essere stati messi da parte: "In caso di sequestro di animali - chiude Calafa - generalmente si contattano le associazioni come la nostra. Ci è stato chiesto, infatti, di interessarci alla vicenda e presentare istanze per poter disporre della mandria. Avevamo già un nostro progetto con la possibilità di ospitare in oasi protette quei bovini. Poi però, senza più considerarci, è arrivata la decisione del giudice: faremo di tutto per contrastarla". Una decisione, quella della Procura, che certamente farà bene alle casse comunali che non dovranno più occuparsi del mantenimento dei bovini.
Un provvedimento che tuttavia non ha la totale approvazione anche da parte del sindaco Roberto Maviglia. "Non possiamo fare altro che attenerci alle decisioni della magistratura - dice il primo cittadino -. Non posso però non vedere la contraddizione di una vicenda nata per perseguire un reato di maltrattamento sugli animali che si conclude con un possibile avvio al macello degli stessi".