No al quarto binario: a Vanzago catena umana di protesta

Flash mob e striscioni per contestare l'opera che il Governo ha inserito nel Recovery Plan

La protesta a Vanzago contro il quarto binario

La protesta a Vanzago contro il quarto binario

Vanzago (Milano) - Insostenibile perché distruggerà il territorio, illegittima perché annullata dalla giustizia amministrativa, inutile perché non risolverà il problema dei pendolari e inaccettabile perché nessuno ha mai ascoltato le istanze dei cittadini.

All'insegna dello slogan, "più carrozze e meno binari", contro il progetto di potenziamento della linea ferroviaria Rho-Parabiago, che prevede la realizzazione del terzo e quarto binario, stamattina duecento cittadini di Vanzago hanno formato una "barriera umana" nei luoghi che saranno devastanti per fare spazio ai nuovi binari. Un flash mob per difendere simbolicamente case, alberi e aree verdi che saranno distrutti dall'opera. I cittadini hanno sfilato lungo i binari per denunciare le gravi criticità del progetto e l'azione del Governo, "ha ottenuto i fondi europei presentando questa opera come sostenibile nell'ambito del Recovery Plan, ha nominato come commissario straordinario l'amministratore delegato di Rfi, proponente dell'opera, non ha mai risposto alle nostre lettere di protesta - dichiara Dalia Sartirana, portavoce del Comitato Rho/Parabiago - ma noi andremo avanti con la protesta fino a quando quest'opera non sarà bloccata e non verranno prese in considerazione soluzioni alternative".

Lungo il percorso tantissimi gli striscioni di protesta appesi dai cittadini sulle abitazioni, "il muro arriva qui su e io non vedo più", si legge su un cartello di una palazzina che avrà davanti alle finestre una barriera alta 7,5 metri. Al megafono i numeri del progetto: spesa totale 417 milioni di euro per 9 chilometri, 354 espropri, 107 edifici demoliti e 35 famiglie costrette a cambiare case, 31 aree di cantiere in mezzo ai centri abitati, 473.000 metri quadrati di aree verdi cementificate, da 10 a 24 treni merci ogni ora, da 206 a 304 treni complessivi al giorno, 7,3 chilometri su 9 dichiarati a tratti critici per impatto vibrazionale, barriere alte dai 4 ai 7,5 metri e cinque anni di lavoro. Tra i manifestanti anche il sindaco, Guido Sangiovanni, "siamo sempre stati contrari a quest'opera, abbiamo presentato 146 pagine di osservazioni, elementi di criticità, analisi di tutti gli espropri e richieste di rettifica, proposte per migliorare il progetto a tutela dei cittadini e dell'ambiente - spiega il primo cittadino - E infine la disponibilità a dare supporto a Rfi, Italferr, e Regione Lombardia per valutare insieme il documento e rielaborare il progetto che nonostante le modifiche è ancora gravemente impattante".

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