Aumento compenso Marco Piuri, ecco quanto guadagna mister Ferrovie Nord-Trenord. Il Pd: stipendio elevato e servizio carente

Milano, polemica per l’aumento triennale del 20% del salario del dg delle Ferrovie Nord e ad del gestore, che così arriva a 627mila euro. L’assessore Lucente: "Decisione lecita, presa nella passata legislatura"

Marco Piuri

Marco Piuri

Il direttore generale di Ferrovie Nord Milano e l’amministratore delegato di Trenord sono la stessa persona: Marco Piuri. E nel suo doppio ruolo Piuri vedrà il suo stipendio aumentare del 20%, grazie a una decisione presa dall’assemblea dei soci di FNM lo scorso anno, che oltretutto avrà durata triennale. Col rischio di vedere il compenso, che con l’aumento arriva a 627 mila euro, "cifra già maggiore di quella percepita da manager che governano società con fatturati ben più alti, lievitare anche il prossimo anno", sottolineano i consiglieri del Pd Gian Mario Fragomeli e Simone Negri, che ne hanno chiesto conto all’assessore Franco Lucente con un’interrogazione in Commissione Territorio, infrastrutture e mobilità.

Lucente ha confermato l’aumento del 20% e spiegato che "le politiche di remunerazione attuali sono state approvate con voto favorevole e vincolante dall’assemblea dei soci FNM il 26 aprile 2022, con durata triennale". Circostanze che l’assessore di Fratelli d’Italia ha spiegato d’aver "dovuto ricostruire perché fanno riferimento alla precedente legislatura", quando in Lombardia governava sempre l’alleanza di centrodestra (e la delega ai Trasporti era della sua collega leghista Claudia Terzi, tuttora in Giunta con le sole Infrastrutture più opere pubbliche). Ma si tratta di decisioni lecite e "regolamentate, trattandosi di una società quotata in Borsa", ha sottolineato Lucente aggiungendo che nel riassetto organizzativo del cda di FNM e nella scelta delle figure apicali la Regione ha meno voce in capitolo essendo basati su un accordo tra FNM e Trenitalia.

«La Regione ha il 57% di Trenord, ma abdica al suo ruolo e non governa", ribattono i consiglieri del Pd, spalleggiati dal capogruppo grillino Nicola Di Marco. Fragomeli e Negri sottolineano: "La Regione si limita a dire che le scelte competono alla società e non mette in discussione la giustificazione dell’aumento, basato solo su indicatori finanziari e non di qualità del servizio di Trenord". Che "non funziona, è evidente a tutti. Ogni mese su decine di direttrici la società è costretta a pagare un bonus per ritardi e soppressioni. Giorni fa la stazione di Mariano Comense è stata chiusa, è andata in tilt persino la app. A Trenord però è stato rinnovato per 10 anni il contratto di servizio, senza gara, nonostante i pessimi risultati raggiunti ed è stata premiata la sua dirigenza". "Polemiche demagogiche – ribatte Lucente –. Regione si affida a manager di esperienza che progettano a 360 gradi il sistema della mobilità regionale".

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