Pulizie in Statale, appalto nel caos: interdittiva antimafia contro la ditta, 50 dipendenti in bilico

L’università ha preso provvedimenti con l’affidamento d’urgenza per un mese a un’altra società. Ora un tavolo in Prefettura: "Basta con gli affidamenti esterni"

I lavoratori si occupano di pulizie nelle facoltà dell’ateneo in Città Studi

I lavoratori si occupano di pulizie nelle facoltà dell’ateneo in Città Studi

Milano – La società che nel 2018 aveva vinto l’appalto per le pulizie nella facoltà di Veterinaria e Agraria dell’Università Statale, in Città Studi, è stata messa fuori gioco a causa di una interdittiva antimafia emessa dal prefetto di Potenza. Una nuova impresa di servizi subentrerà dal Primo maggio ma, per ora, una cinquantina di lavoratori sono nel limbo, e chiedono garanzie sul loro riassorbimento alle stesse condizioni economiche.

Una vertenza che lunedì finirà sul tavolo della Prefettura di Milano, che ha convocato un incontro tra le parti per cercare di trovare una soluzione. "Ci siamo attivati subito per tutelare i lavoratori in una situazione assolutamente non chiara – spiega Mattia Scolari, segretario milanese del sindacato Flaica-Cub –. Gli appalti sono sempre di più uno strumento che produce precarietà anche nell’organizzazione delle vite dei lavoratori". Una corsa contro il tempo, perché la scadenza dell’appalto è prevista per il 30 aprile, quando scatterà il subentro di un’altra società per il periodo ponte di un mese. Per i 50 dipendenti che si occupano delle pulizie nelle sedi della Statale in via Ponzio, in stato d’agitazione, sono quindi giorni di preoccupazione.

La General Service srl, società con sede in Basilicata che nel 2018 aveva vinto la gara d’appalto dell’università, lo scorso 11 ottobre è stata sottoposta a una interdittiva antimafia emessa dal prefetto di Potenza Michele Campanaro. Misura motivata, si legge in una nota diffusa all’epoca dalla Prefettura, da una istruttoria che ha "accertato l’esistenza, attraverso legami familiari e di conoscenza, di elementi sintomatici di un pericolo di infiltrazione mafiosa, con possibile condizionamento delle scelte imprenditoriali, considerata la contiguità con elementi appartenenti a sodalizi criminali del clan potentino Martorano-Stefanutti".

Da Potenza è partito quindi un alert alla Statale, in quando pubblica amministrazione affidataria dell’appalto, che ha preso provvedimenti non prorogando l’incarico alla General Service e disponendo una gara d’urgenza. Così il servizio è stato affidato per il periodo ponte di un mese, fino al 31 maggio, a un’altra società, la Gioma Facility Management, in attesa di una nuova gara. La Gioma avrebbe promesso il riassorbimento di tutto il personale alle stesse condizioni economiche, ma lavoratori e sindacati chiedono garanzie. "Il nostro impegno è garantire che neanche un diritto economico e normativo già maturato venga peggiorato – prosegue Scolari – però l’università dovrebbe iniziare a prendere seriamente in considerazione la cancellazione degli appalti e l’internalizzazione di tutti i lavoratori, dato che è vergognoso come ad ogni cambio d’appalto chi lavora sia in balìa di rischi e incertezze".

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