Psiche, si ride con “Elettra Shokka”

Oggi a Milano l’iniziativa che vuol far conoscere ai cittadini i luoghi dove si cura la malattia mentale

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di Leonardo Degli Antoni

Tra gli altri effetti devastanti sulla vita delle persone, la pandemia ne ha avuto uno meno evidente, ma altrettanto grave: ha impedito infatti alle persone che soffrono di problemi psichici di accedere ai servizi di cura e ha inciso sulla salute mentale della popolazione in generale. Ecco che, allora, per fronteggiare questo problema arriva l’iniziativa “Trova la via… oltre la pandemia”, un percorso psico-educativo sui disturbi derivanti dal lockdown, rivolto alla cittadinanza. L’evento si tiene oggi nel Centro Psicosociale di Via Cherasco a Milano, a pochi giorni dalla giornata mondiale della Salute Mentale che è stata il 10 ottobre. L’iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini sull’argomento, facendo conoscere loro i luoghi di cura della malattia mentale.

La kermesse è stata strutturata in otto tappe, dove i partecipanti potranno “viaggiare” all’interno del disagio psichico, svolgendo diverse attività pratiche. Una postazione è stata affidata a Margò Volo, un’attrice con un passato da paziente del Centro. L’attrice interpreterà la dottoressa “Elettra Shokka”, nel comico e dissacrante ruolo di una psichiatra alle prese con pazienti che hanno finte anamnesi o si inventano bizzarre patologie.

Ma non è tutto. L’evento fa parte di un progetto più grande che si chiama aMIcittà e che ha lo scopo di favorire percorsi di inserimento lavorativo, supporto abitativo e inclusione sociale. Tutto questo affiancando le persone con disagi mentali nella costruzione del proprio progetto di vita. Per supportare e promuovere la salute mentale (all’interno del Bando Welfare di Comunità e Innovazione Sociale) Fondazione Cariplo sostiene aMIcittà. L’iniziativa opera sull’integrazione tra il sistema di cura sanitario e quello di cura sociale, sulle risorse dei beneficiari e delle comunità in cui vivono. Tra le varie azioni c’è quella portata avanti dagli Esp (Esperti in Supporto Pari), cioè persone che hanno elaborato un proprio vissuto da pazienti psichiatrici e che ora mettono le proprie esperienze a disposizione degli altri.

Questo per aiutare anzitutto chi ha problemi simili, in una relazione paritaria. "L’Esp è una figura fondamentale. Molti spesso si confidano con noi in un modo che non riescono a fare con lo psichiatra: con noi sentono di poter parlare di tutto, non siamo figure istituzionali", spiega Margò Volo, che dopo essere stata una paziente del Cps di Cherasco, ha deciso di diventare un’Esp.

"Questo progetto deve aiutare ogni paziente a diventare un utente esperto, perché aiutare bilancia l’armonia della vita”, aggiunge. In due anni aMIcittà ha coinvolto 1000 cittadini e 32 realtà. Fondazione Cariplo sostiene anche un altro progetto che ha gli stessi obiettivi del primo. Si chiama Recovery Net, ed è pensato per chi ha problemi mentali gravi. Tra le azioni più importanti c’è l’attivazione di tre recovery co-lab a Brescia, a Mantova e alla Rems di Castiglione delle Stiviere (Mantova). Sono spazi fisici e progettuali, aperti alla comunità, che favoriscono l’integrazione delle risorse e delle attività degli attori, per costruire una comunità locale per la salute mentale.

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