LAURA LANA
Cronaca

Protestano le educatrici dei nidi: "Vogliamo stipendi più alti e la garanzia dei nostri diritti"

Sotto il municipio a Sesto la manifestazione delle dipendenti della Fondazione Generiamo. Sui cartelli: "Buste paga da fame. Malattia retribuita al 75%. No 14esima e indennità di rischio".

Protestano le educatrici dei nidi: "Vogliamo stipendi più alti e la garanzia dei nostri diritti"

"Abbiamo cercato per 2 anni un dialogo, abbiamo mandato proposte scritte. Ora vogliamo fatti concreti: una migliore organizzazione del lavoro un migliore stipendio. Non viene più nessuno a lavorare qui ai nidi". Maria Cristina Salerno funzionaria Flc Cgil apre il presidio sotto il Comune delle educatrici di Fondazione Generiamo.

"Pensiamo che tutto questo modello, creato nel 2019 dall’amministrazione per la gestione di alcuni nidi e servizi, risponda solo alla logica del risparmio sul personale e questo è inaccettabile". Dopo il tentativo di conciliazione fallito settimana scorsa in Prefettura, ieri pomeriggio le lavoratrici hanno deciso di protestare per due ore in piazza della Resistenza.

"Noi ci mettiamo amore passione e cura. Voi cosa ci mettete?", si legge su uno dei cartelloni. E, ancora, "Stipendi da fame. Malattia retribuita al 75%. No 14esima e indennità di rischio". "Arriviamo a uno stipendio di 1.100 euro per 36 ore, che da settembre dovranno coprire anche le 18 ore per tenere aperti i servizi perché non si riesce a trovare personale - racconta Elisa Todisco -. Nessuno viene più a lavorare nei nidi di Fondazione Generiamo oppure viene chi è solo di passaggio. Siamo state accusate di essere strumentalizzate dai sindacati, quando da anni viviamo questi problemi sulla nostra pelle".

Nei giorni scorsi le educatrici hanno anche scritto una lettera ai vertici della Fondazione con una serie di richieste. "Chiediamo maggiori tutele e sicurezze, perché nel nostro lavoro siamo esposte a rischi. Chiediamo di rivedere la retribuzione durante i giorni di malattia, perché anche stare male è un lusso. Chiediamo un premio produzione su criteri oggettivamente valutabili", spiega Francesca Papini. Richieste avanzate dai sindacati almeno da due anni. "In Prefettura hanno detto che non si può applicare il contratto enti locali, per il pubblico impiego, alle educatrici di Fondazione. Lo sappiamo anche noi e, infatti, abbiamo sempre chiesto un contratto integrativo che equipari nel trattamento economico le figure professionali che svolgono lo stesso lavoro, nei nidi comunali e in quelli passati alla Fondazione. Perché a parità di mansione devono esserci anche stessi diritti", sottolinea Jessica Merli, segretaria generale Flc-Cgil di Milano. "Ogni volta che vengo in questa piazza, noto che non scende mai nessuno. Nessuno viene qui a rispondere alle domande che poniamo. Abbiamo però ricevuto la visita della polizia, che è venuta a togliere i cartelli che erano stati affissi sulle vetrate dei nidi in modo legittimo visto che è stato aperto uno stato di agitazione, che continua, ed è corretto che le famiglie vengano informate". La mobilitazione continuerà anche con uno sciopero che sarà programmato nei prossimi giorni.