REDAZIONE MILANO

Precari del Comune, la protesta va in scena davanti a Palazzo Marino

Più di 600 precari protestano contro le carenze di organico dei servizi comunali. E in tanti aspettano il rinnovo dei contratti, che scadranno tra ottobre e novembre

La protesta dei lavoratori precari del Comune di Milano

Milano, 5 ottobre 2015 - Sotto Palazzo Marino, in piazza Scala, va in scena con bandiere e cartelli la protesta dei lavoratori e lavoratirici del Comune di Milano contro il precariato. "Sono più di 600 tra amministrativi, tecnici, operai, educatrici e polizia locale - spiega il Comitato precari - Milano è l'unica città che è riuscita a creare il precariato anche nel settore della polizia locale".

Una situazione che si trascina da tempo. L'ultima manifestazione del Comitato era stata organizzata  il  29 maggio scorso, senza contare l'assemblea trasversale del 29 settembre che aveva visto la partecipazione di tutte le sigle sindacali (Cgil, Rsu, Cisl, Uil, Cobas in primis). Ma il tempo stringe, e i contratti stanno per scadere. Per alcune categorie la data decisiva sarà il 31 ottobre, per altri la questione slitterà a fine novembre"Abbiamo chiesto risposte a maggio su eventuali rinnovi, ma non ci hanno mai fatto sapere nulla", ribadiscono dal Comitato. E oggi sono previsti anche un presidio e la consegna di una mozione con annesso un piccolo cahier de doléances contro le carenze di organico in molti servizi comunali, senza dimenticare la necessità di mantenere la gestione diretta dei servizi, oltre alla proroga dei contratti a tempo determinato in essere  e i concorsi riservati ai precari.

"Aspettiamo che vedano le nostre richieste e ci aspettiamo un avvio di tavolo occupazionale", spiegano i rappresentanti della Cgil. "Quello che sta avvenendo oggi è una sottrazione di risorse ai servizi pubblici", tuonano i sindacalisti."Siamo stati assunti a tempo determinato - aggiunge Giovanni Messina, precario della polizia locale con il contratto in scadenza al 30 novembre - e ci avevano detto che sarebbe stato con il tempo cambiato in indeterminato, poi il quadro normativo si è evoluto e nessuno ha mosso un dito per sistemare le cose". Il tutto in un contesto dove "il deficit di sicurezza è marcato"A dare sostegno ai precari anche le educatrici: "Ho vinto un concorso nel 2013 e sto ancora aspettando che mi assumano", dice una di loro.