
Protesta
Milano - La prima sveglia suona in periferia, al Primo Levi di San Donato. Parte da qui una protesta a catena, nelle scuole di Milano e hinterland. Picchetti dallo scientifico Bottoni al classico Parini, dall’istituto Natta al Casiraghi di Cinisello, promossi dall’Unione degli Studenti e dai collettivi per contestare la maturità 2022, ma anche l’alternanza scuola-lavoro. Due temi caldi che finiscono alle 15.15 con l’occupazione-lampo del provveditorato agli studi. Contro "l’inserimento della seconda prova di maturità, nonostante due anni di non-scuola", contro "un sistema scolastico che insegna ad essere sfruttati, a lavorare gratis senza tutele: la morte di Lorenzo (lo studente di Udine schiacciato da una trave mentre stava facendo uno stage in azienda, ndr) è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Con questi slogan e i fumogeni accesi una ventina di ragazzi dei collettivi milanesi ha fatto irruzione in via Soderini: vetrine imbrattate e spazi occupati per qualche minuto, fino all’intervento della Polizia che ha allontanato i manifestanti e li ha identificati e denunciati. Non ci sono stati momenti di tensione, come invece era accaduto una settimana fa.
«Dal centro alla periferia gli studenti (maturandi e non) in ogni scuola si stanno facendo sentire davanti al muro di gomma di Bianchi", tuonano dall’Uds. "Il nostro sistema scolastico, già messo a dura prova da definanziamenti e riforme sbagliate, è arrivato fino al limite del collasso. Con la Dad gli studenti e le studentesse hanno vissuto moltissimi disagi: dall’aumento della forbice delle disuguaglianze fino alle problematiche di benessere psicologico", aggiunge Loris Scivoletto, rappresentante d’istituto del Liceo Bottoni. E proprio dal Bottoni parte anche una lettera firmata poi da un centinaio di docenti di tutta Italia. Destinazione ministero: "Lorenzo è uno di noi: è nostro figlio, nostro fratello, nostro studente. Lorenzo è stato tradito dal mondo degli adulti, perché è stato ucciso, non è semplicemente morto di lavoro. Lorenzo è morto anche di scuola". Si chiede l’abolizione dell’obbligatorietà dei percorsi di Pcto (ex alternanza scuola-lavoro)"in modo che le singole scuole possano scegliere autonomamente se e come organizzarli". Si chiedono controlli capillari negli stage e l’insegnamento nelle ore di educazione civica dei diritti dei lavoratori.