Paghe, orari e sicurezza: presidio e blocco dei Tir nelle sedi di Italmondo

La protesta a Lainate, Arluno, Ossona e Origgio I sindacati: all’interno dei magazzini “reclutati” altri dipendenti, è un fatto grave

Il presidio dei lavoratori della coop Fai che lavorano nei magazzini di Italmondo

Il presidio dei lavoratori della coop Fai che lavorano nei magazzini di Italmondo

Lainate (Milano) - Presidio di protesta e blocco dei camion nelle sedi Italmondo di Lainate, Arluno, Ossona e Origgio. Per tutta la giornata 162 lavoratori della cooperativa Fai che lavorano nei magazzini di Italmondo, leader in Italia ed Europa nei trasporti nazionali ed internazionali, hanno incrociato le braccia per protestare contro la mancata applicazione di retribuzione, orari e inquadramenti professionali, previsti nel Contratto nazionale di lavoro e per sollecitare l’azienda ad affrontare questioni sollevate mesi fa dalla Fit Cisl in merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Il presidio che inizialmente sarebbe dovuto durare qualche ora, si è trasformato in un blocco dei camion e dei tir quando le organizzazioni sindacali hanno scoperto che "all’interno dei magazzini erano stati “reclutati” altri dipendenti per la movimentazione delle merci, è un fatto molto grave, vuole dire non rispettare le relazioni sindacali. La Fit Cisl Lombardia non lascerà mai soli i lavoratori della cooperativa Fai", dichiara il coordinatore regionale Fit Cisl di logistica, trasporto merci e spedizione, Fabio Marani. 

L’adesione alla protesta è stata totale, "negli ultimi mesi abbiamo denunciato più volte il comportamento della società committente Italmondo - spiega il segretario del presidio di Legnano Magenta della Fit Cisl Lombardia, Maurizio Zaccaria -. I lavoratori non vogliono nient’altro che quanto a loro già oggi dovuto, ovvero retribuzioni, orari e luoghi di lavoro e inquadramenti coerenti con quanto previsto dalla legge e dai contratti". Per quanto riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro il sindacato punta il dito sugli "esigui spazi per la mensa e gli spogliatoi dei lavoratori" sui quali Italmondo aveva promesso di intervenire ma non ha ancora fatto nulla per migliorare i locali e il presidio di ieri è diventato l’occasione per ricordare alla direzione aziendale anche gli impegni che si era assunta ad aprile. "Ci rendiamo conto che il blocco dei magazzini è una iniziativa forte, ma le mancanze in busta paga dei lavoratori sono davvero gravi. Facciamo appello al senso di responsabilità dell’azienda - conclude il coordinatore regionale Fit Cisl di logistica, trasporto merci e spedizione, Fabio Marani -. I lavoratori meritano la giusta retribuzione".  

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