Milano, il traffico di schiave fra baby prostitute e turnover continuo

Nel 2015 le unità di strada operative a Milano hanno contattato 2.252 persone

Prostituzione

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Milano, 30 settembre 2016 - Una prostituta su due nelle strade milanesi è arrivata da poco. L’ampio turnover, operato dalle organizzazioni criminali, fa parte del tentativo di negare alle donne la possibilità di legami stabili. Della tratta di esseri umani legata alla prostituzione e dei suoi numeri si è parlato ieri in commissione Politiche sociali a Palazzo Marino, alla presenza di diversi esperti.

Nel 2015 le unità di strada operative a Milano e provincia che si occupano delle vittime della tratta e della prostituzione hanno contattato 2.252 persone: 1.854 sono donne, 211 uomini e 187 trans. I dati sono del Tavolo metropolitano tratta e prostituzione, che riunisce realtà associative come Caritas ambrosiana, Fondazione Somaschi, Ala Milano Onlus, Naga Milano, Lule Onlus.

Le donne arrivano dall’Europa dell’Est (1.175), in particolare da Romania (695) e Albania (350); dall’Africa (532), soprattutto dalla Nigeria (511), e dal Sud America (55). Delle 2.252 persone contattate, 1.124 sono nuove, cioè non erano conosciute dai servizi l’anno precedente. Valerio Pedroni della Fondazione Somaschi spiega: "C’è un turnover fortissimo delle donne che si prostituiscono, perché le vittime non devono poter costruire rapporti stabili su un territorio. E ci preoccupa la presenza sempre più massiccia di minorenni". Da parte sua, suor Claudia Biondi della Caritas Ambrosiana ha detto che "quando si parla di donne prostitute si parla di traffico di essere umani in più del 90% dei casi, quindi di vittime del racket, oltre che di violenza".

Ad emergere negli ultimi anni come "preoccupante" è in particolare il fenomeno delle donne nigeriane che si prostituiscono. "Complice di questo stato delle cose è anche il grande numero di arrivi di migranti nigeriani: solo a gennaio del 2016 sono arrivate 905 persone, nel 2015 22mila. Si pensi che nel 2014 erano ’solo’ 9mila. Il 90% delle donne nigeriane che arrivano in Italia sono vittime della tratta". Per Alessandra Kustermann, primario della Mangiagalli, "la prostituzione nella maggioranza dei casi è assimilabile alla violenza di genere". E sul fenomeno, salito alla ribalta delle cronache negli ultimi tempi, delle 'baby prostitute’, Kustermann aggiunge: "Ci sono minori che si prostituiscono per piccole cose, andrebbe fatto qualcosa nelle scuole".

Il Comune di Milano dal 2000 sta portando avanti programmi di assistenza e protezione sociale per aiutare le vittime del racket, con interventi di accoglienza in strutture protette, appartamenti, tirocini lavorativi. Dal 2001 al 2014 i servizi del Comune hanno preso in carico 960 persone, di cui 867 donne, 92 uomini e 5 transessuali. Ben 306 persone sono di origine nigeriana, mentre la prima tipologia di sfruttamento è quella sessuale. La fascia di età più coinvolta è quella tra i 20 e i 29 anni (63%).

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