
di Pino Di Blasio
La sentenza, clamorosa e inattesa, arriva dopo 4 ore di camera di consiglio, nell’aula 2 allestita presso il padiglione di Fieramilanocity. Alessandro Profumo, ex presidente di Banca Monte dei Paschi e attuale amministratore delegato di Leonardo, e Fabrizio Viola, ex amministratore delegato Mps, con un passato di direttore generale in altri istituti di credito, sono stti condannati a 6 anni di reclusione e una multa di 2 milioni e mezzo di euro ciascuno. Condannato anche l’ex presidente del collegio sindacale di Banca Mps, Paolo Salvadori a 3 anni e 6 mesi.
Il tribunale di Milano li ha ritenuti colpevoli di aggiotaggio e false comunicazioni sociali, accusa quest’ultima relativa alla semestrale 2015 del Monte. Per Salvadori la condanna è solo per false comunicazioni sociali. Per gli altri reati contestati è stata dichiarata l’assoluzione perché il fatto non sussiste o perché sono stati dichiarati prescritti. La sorpresa arriva dal fatto che i giudici non hanno tenuto conto della richiesta della procura di Milano, dei tre pm Stefano Civardi, Mauro Clerici e Giordano Baggio, che chiedevano l’archiviazione per i tre imputati, perché non ci sarebbero state irregolarità nel contabilizzare i famigerati derivati Alexandria e Santorini. Il verdetto ribalta la richiesta ed è simile alla condanna in primo grado per gli altri ex vertici del Monte, Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, condanati a 7 anni e mezzo e 7 anni di reclusione.
Il processo di ieri riguardava sempre Alexandria e Santorini, le due bombe a orologeria per i conti del Monte dei Paschi, sottoscritti dal Monte nell’era Mussari-Vigni con Deutsche Bank e Nomura. Secondo l’accusa, e anche secondo i pm del primo processo, erano stati sottoscritti per coprire le perdite di 2 miliardi per l’acquisto di Antonveneta. Ci sarebbe stato un unico disegno criminoso nella sottoscrizione di quei contratti. Ma i pm non ravvisavano la stessa condotta dolosa per Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, che hanno guidato il Monte dei Paschi dal 2012 al 2015. Per i pm, mentre da parte dei precedenti manager della banca c’era stato un ‘deliberato occultamento’ delle perdite attraverso i derivati, questo non si poteva affermare per Viola e Profumo, che avevano evidenziato le perdite dei derivati, pur contabilizzandole a saldi aperti.
Prima l’imputazione coatta, decisa nonostante la richiesta dei pm, ora questa condanna, sempre contro la medesima impostazione della procura, con i magistrati che anche al termine del dibattimento, hanno ribadito la richiesta di assoluzione. Il tribunale non ha accolto la loro ricostruzione e ha condannato Viola, Profumo e Salvadori, come invece richiesto dalle parti civili, le vere vincitrici di questo processo. Anche il Monte dei Paschi è stato condannato a una multa di 800 mila euro. Ma la partita vera si aprirà nei giudizi civili, con le richieste di risarcimento danni.
"Leggeremo con attenzione le motivazioni e senz’altro presenteremo appello contro una sentenza che consideriamo sbagliata. Abbiamo sempre creduto nel corretto operato dei nostri assistiti": è il commento dell’avvocato Adriano Raffaelli, uno dei difensori di Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, condannati anche a 5 anni di interdizione dei pubblici uffici e a due anni di interdizione dalla contrattazione con la pubblica amministrazione e dalla rappresentanza delle società. Per Alessandro
Profumo la condanna non dovrebbe avere alcuna ripercussione sull’incarico quale ad di Leonardo. Stando a fonti legali, nonostante le pene accessorie , la condanna non essendo definitiva non ha impatto sui suoi attuali incarichi.