NICOLA PALMA
Cronaca

Processo al lecca lecca premio alla scuola materna: bimba si infilza mentre gioca, assolta la maestra

L’educatrice lo regalò a una sua alunna. Durante la ricreazione, la piccola si fece male alla bocca: "Danno permanente". Dal Miur 22mila euro ai genitori. La Corte dei Conti: l’insegnate non ha colpe

I genitori avevano fatto causa per la ferita della bimba

I genitori avevano fatto causa per la ferita della bimba

Milano, 14 settembre 2023 –  Ore 10.30 del 25 novembre 2011, siamo in un istituto comprensivo della Brianza. M.A., educatrice della materna, offre un lecca lecca a una delle alunne: è il premio per un gioco vinto. Poi la donna, responsabile del plesso, si allontana per qualche minuto per fare una telefonata, ma lascia i bambini in compagnia della collega V.R., che ha appena iniziato il turno. Durante la ricreazione, succede qualcosa: la bambina col Chupa Chups in bocca viene urtata da un compagno e cade a terra. Piange per il dolore: lo stecco della caramella le ha lacerato il labbro superiore, provocandole una ferita che le lascerà una cicatrice di 2,5 centimetri. A dodici anni di distanza da quell’episodio, si scopre che l’incidente ha avuto un lungo strascico legale che si è chiuso solo ieri: la Corte dei Conti ha stabilito che V.R. non dovrà versare al Ministero dell’Istruzione i soldi bonificati ai genitori nel 2018.

Flashback al 25 novembre . Le maestre chiamano la madre della bimba, che si precipita a scuola e la porta in pronto soccorso: i medici le suturano il taglio al labbro superiore, che si cicatrizzerà lasciando un segno permanente sul volto della bambina. I genitori presentano una richiesta di risarcimento, che il Tribunale c ivile di Monza quantifica nel 2017 in 1.268,75 euro per il danno biologico temporaneo e in 15.644,25 euro per il danno biologico permanente. Con le spese legali e di consulenze tecniche, il totale arriva a 22.459,36 euro. Il Ministero salda il conto, ma subito dopo mette in mora le educatrici, esigendo da loro quanto pagato. Il 13 ottobre 2022, la Procura della Corte dei Conti cita in giudizio M.A. e V.R.: per i magistrati, "sarebbero stati posti in essere comportamenti che avrebbero concorso a determinare l’evento lesivo". Vale a dire: "La ferita conseguente allo spintonamento del compagno sarebbe stata causata dallo stecco della caramella che la bambina aveva in bocca e che le era stato dato dalla maestra". Per i pm, M.A. "avrebbe dovuto essere ben a conoscenza dell’indole dei minori e della pericolosità di uno stecco nelle mani degli stessi; ella, invece, noncurante di ciò, avrebbe consegnato nelle mani della bambina il lecca lecca, non raccomandandosi evidentemente in modo sufficiente sul suo corretto utilizzo e invero allontanandosi dall’aula senza evidentemente fornire raccomandazioni alla maestra succeduta". E V.R.? "Consapevole della dazione del chupa chupa da parte della collega, nel ruolo di insegnante, consapevole dell’indole dei bambini, avrebbe dovuto accertarsi del fatto che effettivamente la minore non fosse più in possesso dello stecco".

La Procura ha anche stabilito le percentuali di responsabilità: 60% a M.A. (13.475,61 euro) e 40% a V.R. (8.938,74 euro). La prima ha chiesto e ottenuto l’abbreviato, pagando 6.737,81 euro e uscendo dal processo. La seconda ha affrontato il merito. Per i giudici, "il sinistro si è chiaramente verificato con modalità del tutto repentine ed estemporanee durante una ricreazione dei bambini fuori dalla classe: la circostanza che la piccola avesse un lecca lecca in bocca non può essere automaticamente la ragione di una responsabilità gravemente colposa per non aver evitato l’evento, atteso che la convenuta non era a conoscenza di questa circostanza e non può ragionevolmente esserle addebitato di non aver sottoposto i bambini a ispezione prima di condurli a giocare fuori dalla classe". Conclusione: domanda di risarcimento rigettata.