Prima della Scala: l’Inno dei lavoratori, Bolle e tre ore di musica

Alle 17 si alza il sipario sul film musicale allestito da Livermore: carrellata di star, palco inondato per Carmen e omaggi al grande cinema

il direttore Riccardo Chailly durante le prove

il direttore Riccardo Chailly durante le prove

Milano, 7 dicembre 2020 -  Questo articolo è contenuto nella newsletter "Buongiorno Milano".  Ogni giorno alle 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e il commento di un ospite. Per ricevere via mail la newsletter clicca su  www.ilgiorno.it/buongiornomilano   L’attesa è finita, sipario sulla Prima. Stasera alle 17 andrà in onda lo show allestito alla Scala per sostituire l’opera Lucia di Lammermoor, posticipata per l’emergenza Covid. Gli ingredienti per un evento da ricordare (e si spera unico nel suo genere) ci sono tutti: il cast stellare, le arie più celebri del repertorio italiano e straniero, l’esibizione di Roberto Bolle, la regia di Davide Livermore e la direzione del maestro Riccardo Chailly. Il tutto frullato in tre ore di spettacolo pensato apposta per la televisione (vista l’assenza di pubblico in sala): diretta dalle 16.45 su Rai Uno e Radio Tre, streaming su Raiplay e in tutto il mondo sulla piattaforma medici.tv. Un evento planetario che punta a raggiungere una platea potenzialmente sconfinata e a polverizzare ogni record di ascolti: dall’America all’Oceania, dalla Francia alla Repubblica Ceca, l’eccellenza del Piermarini arriverà ai quattro angoli del globo per lanciare il suo messaggio di speranza contro la pandemia.

Due sorprese all’inizio: la voce di Mirella Freni e l’Inno di Mameli cantato dal coro (in 24 si sono posizionati nei palchi per tenere le distanze) e da una rappresentanza di tutti i lavoratori del Piermarini, dai tecnici alle maestranze. Il messaggio: siamo tutti qui per dire che la cultura guiderà la rinascita. Il flusso narrativo seguirà lo stesso schema: dalla maledizione del Preludio di Rigoletto alla catarsi del "Tutto cangia, il ciel s’abbella..." di Guglielmo Tell. Gli ultimi a registrare le loro performance, oggi pomeriggio, saranno Camilla Nylund, Andreas Schager, Francesco Meli e l’eterno Placido Domingo, al suo decimo Sant’Ambrogio in carriera con "Nemico della patria" da Andrea Chenier di Umberto Giordano.

A teatro ormai vuoto, inizieranno a scorrere le immagini sul piccolo schermo, assemblate dal regista Livermore e inframezzate ed esaltate da effetti speciali, realtà aumentata, immagini di Milano dall’alto, omaggi al grande cinema di Fellini e Risi e letture di attori di prosa di testi di Giuseppe Verdi, Victor Hugo, Ingmar Bergman, Sting, Ezio Bosso e Cesare Pavese. L’orchestra comparirà in platea, su una maxi pedana costruita ad hoc, diretta dal maestro Riccardo Chailly. Il palcoscenico verrà inondato da una piscina in tre momenti: all’inizio e durante le arie di Carmen e Butterfly. L’étoile Roberto Bolle si esibirà in un ideale passo a due con un raggio laser sulle note di "Waves". Gli abiti griffati da Armani, D&G, Valentino e altri big della moda esalteranno le interpreti di Sant’Ambrogio, quasi a voler rimediare in qualche modo all’assenza di glamour e mondanità che in via Filodrammatici sono tradizione quanto e forse più dell’inaugurazione stessa.

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