Prima della Scala, in scena 'Attila' di Giuseppe Verdi

Il regista: "E' lo specchio implacabile della società del tempo attraverso cui vedere ipocrisie e lati oscuri. Lo sarà anche per noi"

'Attila' di Giuseppe Verdi

'Attila' di Giuseppe Verdi

Milano, 30 novembre 2018  - E' partito il conto alla rovescia per l'evento dell'anno più atteso a Milano: la Prima del Teatro alla Scala. Ad inaugurare la stagione 2018/2019, il 7 dicembre, sarà 'Attila' di Giuseppe Verdi.  Dirige il Maestro Riccardo Chailly, che prosegue la sua ricognizione del repertorio italiano ripercorrendo gli anni giovanili di Verdi: Attila segue Giovanna d’Arco, che aprì la Stagione 2015/2016, e prelude a Macbeth. L’allestimento è affidato a Davide Livermore, che dopo il debutto scaligero con Tamerlano di Händel ha già collaborato con il M° Chailly nei mesi scorsi per Don Pasquale di Donizetti. Con lui la squadra formata da Giò Forma per le scene, arricchite dai video di d-Wok e illuminate da Antonio Castro, e da Gianluca Falaschi per i costumi. y. Sul palco, vestirà i panni del protagonista Ildar Abdrazakov, al suo terzo 7 dicembre. Saioa Hernandez interpreterà Odabella. "Per me - ha detto il soprano - è un triplice debutto: al Teatro allaScala, il 7 dicembre e nel ruolo che mi è stato offerto. Un regalo che non mi aspettavo". Fabio Sartori sarà Foresto e George Petean l'ambiguo generale romano Ezio.

'Attila', che ebbe la sua prima scaligera nel dicembre 1846, a pochi mesi dalla prima assoluta alla Fenice, fu un successo travolgente con 31 rappresentazioni. Centosettantadue anni dopo, gli Unni guidati dal re Attila tornano al Teatro con la direzione di Chailly, che si dice "molto soddisfatto del lavoro lungo, difficile, complesso che ogni rappresentazione richiede, ma il quotidiano rapporto con l'orchestra, con il coro e le maestranze dà segnali di continua crescita". Anche questo 7 dicembre, per il terzo anno consecutivo, l'opera sarà in diretta su Rai1 e su Radio3, insieme alle dirette in città e al fitto calendario della Prima Diffusa a Milano. L'intenzione è quella di continuare con la diretta nei prossimi anni, ha detto l'ad della Rai, Fabrizio Salini.

L'allestimento, che userà tecnologie avanzate per dare forma allo spettacolo, ha avuto una lunga 'gestazione'. "L'evoluzione di un nuovo allestimento progredisce dall'inizio alla fine, è un'interazione quotidiana tra regista, direttore e sovrintendente, quindi è vero che ci sono delle cose che poi vengono orientate diversamente, è giusto che sia così", ha detto Chailly. L'esempio è quello del crollo del grande ponte sul palco, che non avverrà per rispetto delle famiglie coinvolte nella tragedia del Ponte Morandi a Genova. 

L'opera racconta di un Attila molto attuale ed è facile leggere dei riferimenti alla situazione politica italiana, anche se questo, non è nelle intenzioni del regista, "non mi interessa" taglia corto Livermore, aggiungendo "è Verdi a essere attuale. Anzi neanche un rapper del Bronx e' attuale come Giuseppe Verdi". Cio' che andra' in scena "non e' la provocazione di un regista - sottolinea - ma di qualcuno piu' grande. Bisogna essere al servizio di Verdi. E per quanto uno voglia essere provocatore, Verdi vince sempre". In quest'opera l'invasore e' una brava persona. "Attila e' descritto da Verdi in maniera controcorrente - spiega il regista -, non e' il terribile guerriero sanguinario, ma una persona che ha un'etica: al primo incontro con il generale romano che gli propone un patto di politica mercantile 'io ti do questo in cambio di quello', lui replica che per rendere sana una società servono eroi sani, persone che sanno prendersi delle responsabilita' fino in fondo". " Attila - continua - e' lo specchio implacabile della societa' del tempo attraverso cui vedere ipocrisie e lati oscuri. Lo sara' anche per noi. Verdi non cavalca i like, il consenso facile, e' sempre stato una spina nel fianco della sua società'". 

Lo spettacolo che si annuncia grandioso non metterà in secondo piano la drammaturgia musicale: "Con Verdi - aggiunge ancora il regista - bisogna solo essere al suo servizio, è sempre Verdi che vince". Insieme a Livermore, hanno lavorato all'allestimento Giò Forma per le scene, arricchite dai video di D-Wok, e Gianluca Falaschi per i costumi. Tra i partner della serata inaugurale Edison, Rolex, Bmw, Jti Italia e Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

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