San Giuliano Milanese (Milano) – Erano state notti roventi con decine di auto e moto date alle fiamme, ad agire si pensava fosse stata una banda di teppisti. E invece era uno solo. Un giovane di 25 anni di origine romena che è stato arrestato l’altro pomeriggio.
Un piromane che aveva messo a ferro e fuoco la zona al confine tra San Giuliano e San Donato Milanese bruciando 15 auto e 13 scooter in due diverse incursioni. Le manette sono scattate al termine di un’indagine dei carabinieri, mercoledì pomeriggio. I militari della locale Tenenza hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Milano nei confronti di un 25enne, con diversi precedenti per reati contro la persona e contro il patrimonio. Il provvedimento è arrivato al termine di una complessa attività investigativa condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia di San Donato Milanese che ha individuato il giovane romeno come l’autore dell’incendio doloso di 15 autovetture commesso a San Donato Milanese e a San Giuliano Milanese nella notte dell’8 marzo scorso. Dalle indagini è emerso che il giovane sarebbe anche l’autore dei roghi di Rogoredo di altre 5 autovetture e 13 ciclomotori il 7 e il 26 luglio dello scorso anno.
Il giovane era stato fermato e controllato dai carabinieri la notte dell’8 marzo, circa due ore dopo i fatti, non lontano dai luoghi degli incendi, a bordo di un monopattino ma la motivazione di essere uscito di casa per fumare una sigaretta non aveva convinto i militari che avevano quindi approfondito, tramite l’analisi delle telecamere di videosorveglianza, i suoi spostamenti accertando la presenza di un soggetto, con gli stessi vestiti e a bordo di un monopattino, nei luoghi degli incendi. Ulteriore conferma dell’identificazione è arrivata da parte di alcuni testimoni dei roghi.
"È stato arrestato il malvivente, oltre alle 15 auto bruciate nel 2024 nelle città di San Giuliano e San Donato, ha dato fuoco, nel 2023, a diverse auto a Rogoredo - commenta il sindaco di San Giuliano Marco Segala -. Sono particolarmente soddisfatto. Spiace tuttavia che sia stata applicata una misura cautelare modestissima quale l’obbligo di firma". Una "restrizione" che ha già sollevato le proteste dei residenti.