ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Presidio all’Artemide Quarta volta in un mese "L’azienda guadagna Noi restiamo a secco"

Ieri ancora un’ora di sciopero davanti ai cancelli dello stabilimento "Utili ok, ma non viene dato il giusto riconoscimento economico". Autunno caldo: a settembre decideremo iniziative di lotta più incisive.

Presidio all’Artemide Quarta volta in un mese "L’azienda guadagna Noi restiamo a secco"

di Roberta Rampini

"L’azienda va bene, gli utili dell’ultimo anno sono in linea con quelli degli anni precedenti, eppure non vuole riconoscere gli aumenti previsti nel Contratto nazionale dei metalmeccanici. Stiamo parlando di circa 123 euro al mese in busta paga che per molti lavoratori rappresentano un aiuto importante per affrontare l’aumento dell’inflazione e dei costi della vita". Parla per tutti i lavoratori Stefano Palazzolo, delegato sindacale della Fiom Cgil e componente della Rsu dell’Artemide di Pregnana Milanese, l’azienda nota nel mondo per le sue lampade da design. Ieri, dalle 9.30 alle 10.30, c’è stata un’ora di sciopero con presidio davanti ai cancelli. I lavoratori, 210 in totale nello stabilimento di via Bergamo, hanno incrociato le braccia per la quarta volta in un mese per sollecitare la direzione aziendale ad aprire un tavolo di confronto con sindacati e lavoratori e discutere della scelta di assorbire l’aumento salariale previsto dal Ccnl a partire da quello di giugno 2023. Anche ieri lo sciopero ha coinvolto i lavoratori della sede di Saint Florent sur Cher. "L’adesione è stata alta - aggiunge il sindacalista - gli stipendi sono bloccati dal 2019, l’azienda continua a fare utili, senza pagare il giusto a chi lavora. Questa sede è il cuore di Artemide, qui ci sono 50 dipendenti che si occupano della progettazione, ma non viene dato il giusto riconoscimento economico a chi ha contribuito al successo del marchio".

La mobilitazione delle scorse settimane aveva sortito come risultato la messa a disposizione da parte della direzione di 300 euro in welfare per sopperire alle difficoltà dei lavoratori ed al mancato raggiungimento degli obiettivi del premio di risultato. Ma non basta. Per queste ragioni anche l’autunno si preannuncia caldo. "Al rientro delle vacanze faremo un’assemblea con i lavoratori per decidere iniziative di lotta più incisive", conclude Palazzolo.