
Gli spalti dello stadio Breda di Sesto, teatro del grave infortunio di ieri pomeriggio
Forse non si è reso conto di essersi sporto troppo, preso dall’entusiasmo del momento mentre applaudiva la sua squadra, il Chievo Verona, che ieri pomeriggio ha battuto 0 a 1 la Pro Sesto, padrona di casa, allo stadio “Breda“ di Sesto San Giovanni. Stando a quanto emerso, a fine match il tifoso trentunenne ha perso l’equilibrio cadendo in avanti, oltre la ringhiera che delimita gli spalti. Un volo di circa 4 metri. Immediata la richiesta di soccorso, poi il trasporto in codice rosso all’ospedale Niguarda mentre la polizia era al lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente – e non ci sarebbero altri elementi per avanzare ipotesi diverse dalla caduta accidentale –.
In base a una prima ricostruzione, il giovane ha perso l’equilibrio poco prima delle 16.30 mentre esultava per la sua squadra vincitrice. Era vicino alla balaustra della sua curva e applaudiva proteso in avanti, verso il campo da gioco, quando all’improvviso è precipitato. Immediata la chiamata al 112: sul posto sono intervenute un’ambulanza e un’automedica. Stando a quanto riferito, in quei momenti l’uomo non aveva perso conoscenza ed è stato soccorso per un grave trauma cranico e facciale.
Poi la corsa verso il Niguarda, dove il trentunenne è arrivato intubato e con una contusione polmonare. Ieri in serata le sue condizioni erano gravi: il giovane era ricoverato in rianimazione, in prognosi riservata.
L’episodio ricorda la morte di Raffaele Carlomagno, l’ultrà della Pro Patria caduto all’interno dello stadio Silvio Piola di Novara lo scorso 25 gennaio, al termine della partita tra la squadra locale e la formazione di Busto Arsizio. Carlomagno, operaio di 41 anni, residente a Lonate Pozzolo, è morto dopo nove giorni di agonia in ospedale.