Continua la protesta delle precarie del Policlinico: oggi lettera aperta alle autorità

"Siamo disponibili a scendere dal tetto ad una condizione: che si possa trovare una soluzione al nostro problema credibile e condivisibile"

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Milano, 30 Luglio 2014 - Le 'madri nelle crisi', le lavoratrici precarie che da 30 giorni occupano il tetto dell'ospedale Policlinico di Milano, a un mese esatto dall'inizio della loro protesta per aver perso il lavoro, hanno scritto un appello al Prefetto di Milano Paolo Francesco Tronca, all'arcivescovo di Milano Angelo Scola e a Dario Fo.

Si legge nella lettera aperta: "Siamo disponibili a scendere dal tetto a una sola condizione, che si apra, immediatamente un tavolo che inizi a discutere e che calendarizzi incontri, affinché si possa trovare una soluzione credibile e condivisibile al nostro problema e perche' altri in futuro non si trovino nella nostra stessa condizione. Altrimenti - prosegue la nota - saranno altre le azioni a parlare per noi! Perche' non abbiamo paura, perché siamo convinte che non ci arrenderemo e perche' questa si chiama legittima difesa contro chi ti ha usata, messa da parte e ha calpestato la professionalità acquisita in anni di duro lavoro".

Dopo un mese di protesta, "sul tetto sono rimaste in poche, 3 o 4 persone che si alternano - racconta un dirigente del Policlinico - mentre è stato smobilitato ormai da giorni il presidio che era stato allestito di fronte all'entrata della clinica Mangiagalli. Noi non abbiamo ritenuto opportuno ostacolare la loro protesta, ma le lavoratrici non sono state licenziate, la loro ditta aveva un contratto fino al concorso, e doveva ricollocarle da altri parti, come mi pare che - conclude - stia facendo".

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